Alla fine vincono anche i sindaci, in finanziaria l’aumento degli stipendi per gli amministratori locali

Alla fine vincono anche i sindaci, in finanziaria l’aumento degli stipendi per gli amministratori locali

PALERMO – In seguito all’aumento delle indennità dei parlamentari dell’Ars, anche i sindaci potranno ricevere un aumento delle loro indennità. Il presidente della Regione, Renato Schifani, ha dichiarato che questo aumento sarebbe coerente con quanto stabilito per i parlamentari e che potrebbe essere finanziato sia dalla finanza regionale che locale.

Questa decisione è stata presa dopo 48 ore di tensione tra il governo e i sindaci, causata dalle dichiarazioni pubbliche del nuovo presidente dell’ANCI, Paolo Amenta, che ha attaccato la Finanziaria come misura clientelare. Tuttavia, Amenta ha successivamente incontrato Schifani e ha ricucito i rapporti, permettendo l’annuncio dell’aumento.

Il governo stanzierà sei milioni per l’aumento, ma ne servirebbero undici per garantire gli stessi incrementi assegnati negli altri Comuni. I sindaci siciliani potranno accettare aumenti inferiori o finanziare la quota mancante con tagli al bilancio interno dei Comuni. Il nuovo stipendio dei sindaci dipenderà dalla popolazione del Comune e varierà da un minimo di 2.208 euro a un massimo di 13.800 euro.

Ieri l’approvazione del bilancio interno dell’Ars

Il bilancio interno dell’Assemblea Regionale Siciliana è stato approvato a Sala d’Ercole con una riduzione di 500.000 euro rispetto all’anno precedente. Questo bilancio dimostra il rispetto da parte dell’Assemblea delle proprie prerogative costituzionali e l’attuazione dell’Accordo Stato-Regione del 14 gennaio 2021, che prevede la riduzione delle spese attraverso la progressiva riduzione dei trasferimenti all’Assemblea Regionale Siciliana. Il bilancio dell’Assemblea Regionale Siciliana è passato da 162,2 milioni nel 2012 a 133,5 milioni attuali, con una riduzione evidente di 28,7 milioni. Nonostante questa riduzione, l’ordinario svolgimento delle funzioni istituzionali non è stato pregiudicato, neppure durante l’emergenza pandemica che ha comportato un aumento dei costi di sicurezza sul luogo di lavoro.

Questo quanto si legge nella relazione al bilancio del collegio dei Questori in cui si afferma che una gestione ponderata delle risorse finanziarie ha permesso di liberare fondi per finanziare operazioni volte al rispetto della sobrietà istituzionale. In particolare, lo stanziamento per il rimborso delle missioni dei deputati è stato ridotto del 15% e il contributo alla Fondazione Falcone per le borse di studio è aumentato del 19%. Anche durante la superamento della fase emergenziale dell’epidemia di Covid-19, la consistenza del capitolo su iniziative sociali e di solidarietà è stata mantenuta, con uno stanziamento di 1.210.000 euro per il 2023, con un risparmio di 190.000 euro rispetto allo stanziamento del 2022.

L’attacco di Micciché a Schifani durante la discussione in Aula sulla Finanziaria

Il coordinatore di Forza Italia in Sicilia e deputato regionale, Gianfranco Miccichè, ha indirizzato un discorso inaspettato al presidente della Regione, Renato Schifani, durante la seduta dell’Assemblea.

Miccichè ha dichiarato di essere soddisfatto del lavoro svolto finora dal nuovo governo regionale, che ha riconosciuto un metodo basato su una maggiore collaborazione con l’Assemblea, verso cui in precedenza c’era una sorta di “odio”.

“Questo non significa – ha precisato subito – che io abbia improvvisamente un amore per il presidente Schifani? No, lo odio. Lo dico con franchezza perché mi sono sentito tradito. Ma penso al bene della Sicilia e quindi spero che questo governo continui il suo lavoro in maniera positiva. Presidente Schifani, tante sono state le figure tradite nella storia, a partire da Gesù, Giulio Cesare… vi ricorderete Bruto… Sono certo che alla fine della storia, Bruto sarà sempre lei e io sarò Giulio Cesare”.