Terremoto in Turchia e Siria, disastro senza fine: i morti salgono a 2.300

Terremoto in Turchia e Siria, disastro senza fine: i morti salgono a 2.300

MONDO – Quella sensazione di impotenza dinanzi alla forza distruttrice della natura. Ecco, questo è uno dei tanti pensieri che balenano nella mente dei milioni di turchi e siriani coinvolti drammaticamente nel terremoto di magnitudo 7,8.

La scossa è stata avvertita al confine tra la Turchia e la Siria, alimentata dalla faglia Est Anatolica, esattamente nel punto triplo nel quale convergono il blocco anatolico, arabico e africano.

Pioggia di interventi per cercare di rattoppare una ferita che difficilmente si rimarginerà in tempi brevi. Città bloccate e martoriate da edifici crollati con all’interno migliaia di civili probabilmente sotto le macerie.

Il bilancio di vittime di quanto accaduto tra Turchia e Siria è agghiacciante nonostante sia ancora destinato a salire. Sono attualmente 2.300 i morti accertati dai volontari costantemente all’opera di una catastrofe naturale che in poco tempo ha fatto il giro del mondo tra lo sgomento e la vicinanza prestata ai deceduti, feriti e familiari della collettività transcontinentale.

L’Agenzia turca per la gestione dei disastri e delle emergenze (Afad) ha riferito che almeno 120 scosse di assestamento si sono verificate dopo il potente terremoto che ha colpito il sud della Turchia durante la notte.

Secondo l’USGS, ci sono state almeno 43 scosse di magnitudo 4,3 o superiore che sono state effettivamente avvertite dalle persone nella zona del sisma.

Tra queste scosse di assestamento, tre hanno raggiunto una magnitudo di 6,0 o più, incluso il terremoto di magnitudo 7,5 verificatosi a 95 km a nord dell’epicentro del terremoto principale.

LE PAROLE DEL PRESIDENTE ERDOGAN

Il terremoto di magnitudo 7,8 che ha colpito la Turchia la notte scorsa è stato il più grande disastro registrato nel Paese dal 1939: lo ha detto oggi il presidente turco Recep Tayyip Erdogan. Probabile che il primo cittadino turco si riferisse al terremoto di Erzincan, che provocò la morte di circa 33mila persone 84 anni fa.

PAPA FRANCESCO E IL DOLORE PER IL DISASTRO DI OGGI

Papa Francesco ha espresso profondo dolore per la grave perdita di vite causata dal terremoto nel sud-est della Turchia e nel Nord-Ovest della Siria, offrendo la sua vicinanza spirituale a tutti coloro che sono stati colpiti.

Inoltre, il Pontefice incoraggia il personale di soccorso.

IL TWEET DI JOE BIDEN E L’ASSISTENZA DELLA CASA BIANCA

Sono profondamente rattristato dalla devastazione causata dal terremoto in Turchia e in Siria. Ho detto alla mia squadra di continuare a monitorare la situazione, coordinarsi con la Turchia e fornire tutta l’assistenza necessaria“. Lo scrive attraverso il proprio profilo Twitter il Presidente Usa Joe Biden.

Gli Stati Uniti sono profondamente preoccupati per le notizie del terribile terremoto di oggi in Turchia e in Siria. Siamo pronti a fornire tutta l’assistenza necessaria. Il Presidente Biden ha incaricato l’USAID di valutare le opzioni di risposta degli Stati Uniti per aiutare le persone più colpite. Continueremo a monitorare da vicino la situazione in coordinamento con il governo della Turchia“. Scrive la Casa Bianca in un comunicato.

Fonte foto Facebook – Caritas Ambrosiana