Ferrandelli lascia, nuova grana per il partito. “I coraggiosi sono gli unici che possono cambiare il Pd”

Ferrandelli lascia, nuova grana per il partito. “I coraggiosi sono gli unici che possono cambiare il Pd”

PALERMO – “Con i coraggiosi, oggi, la rottamazione arriva anche in Sicilia”. Lo ha detto Fabrizio Ferrandelli incontrando i giornalisti, a Palermo.

Nel corso di una conferenza stampa, il renziano Ferrandelli ha inviato le sue dimissioni per e-mail al presidente dell’Assemblea regionale siciliana e al segretario generale. “I coraggiosi – ha spiegato – sono gli unici che possono cambiare il Pd, un partito che si guarda l’ombelico. Un partito che governa da 6 anni e che parla di riforme senza mai averle fatte. L’acqua pubblica, le scuole a tempo pieno, il lavoro stabile… Noi diciamo che chi non ha cambiato questa terra in tutti questi anni – ha aggiunto – non può avere voce in capitolo. Non si può fare in 6 giorni o 6 mesi quello che non si è fatto in sei anni. Per questo, lo ripeto, con i coraggiosi, oggi, la rottamazione, che si era fermata a Reggio Calabria, arriva anche in Sicilia. La rottamazione di una classe dirigente che non va cambiata, va superata”.

“Siamo gli anti-gattopardi. Ci rivolgiamo non al ceto politico ma ai 2 milioni e 600 mila siciliani che non votano più. La maggioranza. E quella maggioranza, con i coraggiosi, avrà la maggioranza nei Palazzi del Potere. Daremo potere a chi non l’ha mai avuto. Cascasse il mondo, chi è stato sempre ultimo in classifica e merita, ha fantasia, buona volontà e coraggio, con noi scalera’ quella classifica. Ai cervelli in fuga, diciamo: ci vuole piu’ coraggio a restare qui e lottare per consentire a chi nasce qui, a chi vive qui, di avere le stesse opportunita’ che si hanno in Europa o negli Usa. Dateci una mano, anche da molto lontano”.

Con le dimissioni dall’Assemblea regionale siciliana del deputato Pd Fabrizio Ferrandelli si apre un’altra grana per il partito siciliano già alle prese con la tenuta del governo di Rosario Crocetta.

A Ferrandelli, infatti dovrebbe subentrare Davide Faraone, primo dei non eletti nel collegio palermitano che poi è stato eletto alla Camera ed è sottosegretario all’Istruzione. Non appare probabile che Faraone scelga di fare il deputato regionale.

Dopo il sottosegretario il primo dei non eletti è Francesco Riggio, avvocato palermitano coinvolto nello scandalo della Formazione siciliana, era il presidente dell’ente di formazione Ciapi, arrestato e ora sotto processo per associazione per delinquere e corruzione e indagato in altri filoni dell’inchiesta sulla truffa degli enti di formazione che ha coinvolto imprenditori, manager, politici ed ex assessori regionali.

La Corte dei conti ha sequestrato a Riggio beni per 5 milioni di euro. Riggio, figlio dell’ex senatore democristiano Nino, era vicino all’ex deputato regionale Pd Gaspare Vitrano, condannato per concussione a sette anni di carcere per avere intascato una mazzetta sul fotovoltaico.

Proprio Vitrano ha supportato la campagna elettorale di Riggio nel 2012. Francesco Riggio era nella villa dell’eurodeputato Dc Salvo Lima, poco prima che il politico venisse ucciso la mattina del 12 marzo 1992. L’avvocato ha testimoniato al processo per il delitto perchè uscendo dalla villa di Lima, in via Danae nel quartiere Mondello, ”aveva incrociato una motocicletta tipo Enduro di colore rosso e bianco con due giovani a bordo con caschi integrali: la moto si stava dirigendo verso il viale delle Palme”. La moto sarebbe stata quella dei sicari di Lima.