Dipendenza dalle sigarette: tra rischi, rimedi e consigli. L’intervista al dott. Brogna

Dipendenza dalle sigarette: tra rischi, rimedi e consigli. L’intervista al dott. Brogna

CATANIA – I vertici del Governo hanno espresso una chiara volontà rispetto al fumo all’aperto e l’utilizzo delle sigarette elettroniche. Il loro obiettivo è quello di limitare la dipendenza dal fumo in Italia, che risulta essere in constante crescita.

Secondo i dati ISTAT nel 2021 i fumatori – tra la popolazione dai 14 anni e oltre – sono stati poco meno di 10 milioni. Significative sono le differenze di genere: tra gli uomini i fumatori sono il 22,9% mentre tra le donne il 15,3%; e la fascia di età in cui il consumo di tabacco risulta essere più diffuso è quella tra i 2544 anni.

Per approfondire l’argomento è intervenuto ai nostri microfoni il dott. Fabio Brogna Direttore ff. U.O.C. Servizio Territoriale Dipendenze Patologiche A.S.P. di Catania.


In foto il dottore Fabio Brogna

I danni del fumo

L’assunzione giornaliera del fumo di tabacco incide sulla durata della vita media e anche sulla qualità. La vita di un giovane che inizia a fumare a 25 anni, circa 20 sigarette al giorno, si riduce di 4,6 anni; quindi è possibile affermare che per ogni settimana, chi fuma costantemente, perde un giorno di vita.

Il dott. Fabio Brogna dichiara: “Le patologie correlate al fumo nel tempo diventano mortali. Gli organi che vengono colpiti sono diversi, innanzitutto, lapparato broncopolmonare e quello cardiovascolare a cui possiamo associare più di 20 malattie fumocorrelate.

La gravità dei danni fisici – continua il medico – dovuti al fumo di tabacco, è direttamente proporzionale all’entità complessiva del suo abuso, in quantità e durata nel tempo. Le sigarette, ma il tabacco in genere, aumentano il rischio di molti tipi di tumore.

Logicamente il tumore polmonare in primis ma anche altri tipi sono associati in diversa misura al tabagismo, come i tumori della bocca e della gola, dell’esofago, del pancreas, del colon, della vescica, della prostata, del rene, del seno, delle ovaie e alcune leucemie“.

Il fumo rappresenta anche il principale fattore di rischio per le malattie respiratorie non neoplastiche, fra cui la broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO), alcuni tipi di asma, infezioni respiratorie ricorrenti, ed è uno dei più importanti fattori di rischio cardiovascolare con coronaropatia; con rischio che aumenta da 3 alle 5 volte in più rispetto a un non fumatore.

Un individuo che fuma per tutta la vita ha il 50% di probabilità di morire per una patologia direttamente correlata al fumo.

È possibile smettere di fumare?

Abbiamo chiesto al medico se è possibile smettere di fumare e in quali casi. “Si certo. È chiaro che la prognosi dipende da diversi fattori tra cui principali l’età del soggetto, il grado di dipendenza raggiunto nel corso del tempo e la capacità di resilienza dell’individuo che è diversa nei vari fumatori.

Quando una dipendenza è instaurata ormai da anni, si avvia un processo di ‘cronicità‘ con periodi di remissioni, di ricadute ricorrenti e cicliche nel tempo. Prima si affronta il problema e tanto è migliore la prognosi e la certezza di smettere persempre‘; anche se è meglio non iniziare mai, non bisogna mai sottovalutare le dipendenze perché sono insidiose soprattutto all’inizio“, ci spiega il dottore Brogna.

Se non si riesce a smettere di fumare da soli, è necessario farsi aiutare e rivolgersi ai centri specialistici come ad esempio i “Servizi pubblici per le dipendenze patologiche” conosciuti con l’acronimo “SER.T”, dove sono avviati i centri antifumo.

I centri antifumo a Catania

Tutti i SER.T dell’ASP di Catania si occupano anche di questa dipendenza. Ci sono nove servizi sul territorio di Catania: Adrano/Bronte, Paternò, Acireale, Giarre, Caltagirone, Gravina, CT1 e CT2.

Il servizio reso ai pazienti è gratuito e soprattutto reso in ‘anonimato‘. Gli orari e i telefoni dei SER.T si possono facilmente trovare sul sito dell’ASP di Catania” afferma il medico.

Bisogna ricordare che tutte le dipendenze sono pericolose e come tali devono essere prese seriamente, in quanto vanno ad inficiare sulla qualità e sulla durata della vita. Il fumo di sigaretta è una dipendenza dannosa, abbiamo chiesto al medico di dare un consiglio ai giovani al riguardo e ha affermato: “Il mio consiglio ai ragazzi? È meglio non iniziare mai!”, ha concluso il dottore Fabio Brogna.