Messina Denaro, sentito titolare della concessionaria: polizia a caccia degli altri bunker

Messina Denaro, sentito titolare della concessionaria: polizia a caccia degli altri bunker

PALERMO – È stato sentito dagli inquirenti il titolare della concessionaria di Palermo dalla quale il boss Matteo Messina Denaro, un anno fa, comprò la Giulietta con la quale si spostava abitualmente durante la latitanza.

Il commerciante, viste le foto del capomafia sui media e riconosciuto il volto dell’acquirente, ha confermato che la macchina fu acquistata personalmente dal padrino.

Il veicolo, del quale sono stati trovati i documenti nell’ultima casa di Messina Denaro a Campobello di Mazara, era intestato alla madre di Andrea Bonafede, il geometra che ha prestato l’identità al boss.

Caccia ai bunker del boss

Prosegue, a Campobello di Mazara, la caccia a possibili bunker segreti del boss Matteo Messia Denaro che aveva scelto il paese del Trapanese come suo rifugio da almeno tre anni.

I carabinieri, attraverso l’utilizzo di georadar, stanno scandagliando diverse abitazioni del paese tra le quali quelle di Antonio Luppino, figlio di Giovanni, l’insospettabile che, lunedì scorso, ha accompagnato in auto il capomafia alla clinica in cui, poi, entrambi sono stati arrestati.

In un’area all’aperto adibita a parcheggio di proprietà di Luppino era nascosta la Giulietta usata dal capomafia per i suoi spostamenti e ritrovata dalla polizia. Il figlio dell’autista del boss, già sentito dagli inquirenti, non sarebbe indagato.

Dichiarazioni Bonaccini

L’arresto di Matteo Messina Denaro è un colpo importantissimo di magistrati e forze dell’ordine“.

Lo ha detto il candidato alla segretaria nazionale del Pd Stefano Bonaccini, parlando a Sciacca (Agrigento).

Legalità e lotta alla mafia sono temi centrali per la qualità dei nostri territori, non certo solo della Sicilia“, prosegue.

E ancora: “Le mafie negli ultimi decenni si sono radicate anche al Nord, dove fanno affari senza bisogno di sparare. Questo è un impegno prioritario“.

Il presidente della Regione Emilia-Romagna è intervenuto anche sul tema delle intercettazioni: “Guai a eliminarle, sono uno strumento fondamentale per indagare e colpire i delinquenti“.

E non occorrono nuove norme, è sufficiente che si utilizzino solo le intercettazioni che servono alle indagini, e non per altro. Mi auguro che il ministro Nordio eviti uno scontro tra poteri dello Stato“, conclude.