Steve Jobs: “Stay hungry,  Stay foolish!”

Steve Jobs: “Stay hungry, Stay foolish!”

QUESTO ARTICOLO FA PARTE DEL CONCORSO DIVENTA GIORNALISTA, RISERVATO AGLI STUDENTI DELLE SCUOLE SUPERIORI DELLA PROVINCIA DI CATANIA.

Steve Jobs, un nome che nasconde un grande uomo, un uomo che ha migliorato, con la sua fame, la nostra vita.

 

Siate affamati, siate folli!” tutti lo abbiamo sentito ma pochi lo hanno ascoltato davvero. Queste parole, Steve Jobs, il fondatore dell’Apple morto nel 2011, le disse il 12 giugno 2005 alla Stanford University per rivolgere un saluto ai nuovi laureati e da quel giorno sono diventate portatrici di un messaggio fondamentale specialmente per i giovani, una nuova chiave di lettura della vita.

Il primo periodo che ha raccontato dimostra che anche i grandi della storia vivono momenti di incertezza in cui l’obiettivo viene perso di vista; Steve Jobs ne è l’esempio. Fu adottato da una famiglia con risorse economiche nella norma che gli permise di essere tutto ciò che avrebbe voluto. Il problema era che nemmeno lui sapeva cosa voleva essere, infatti è così che si descrive: “Non avevo idea di cosa fare nella vita e nessun indizio su come l’università avrebbe potuto aiutarmi”. Iniziò a seguire a 17 anni uno dei college più cari di Stanford che lasciò solo sei mesi dopo ma fu grazie a questo che imparò una calligrafia elegante che gli tornò utile nella creazione del primo Macintosh. Questo dimostra che niente è perduto, le cose che impariamo tornano utili anche se non ce ne rendiamo conto perché, come disse lui, “è solo questione di unire i puntini, dovete avere fiducia che si connetteranno” guardando il passato e non il futuro.

La seconda storia parla della perdita e dell’amore. Fondò l’Apple con Woz nel suo garage ma poi, a 30 anni, la sua stessa creazione lo buttò fuori. Jobs si rimboccò le mani e ricominciò daccapo perché “Ero stato rifiutato ma ero ancora innamorato”. Così fondò due società, la NeXT e Pixar. S’innamorò e si sposò. Successivamente l’Apple comprò NeXT e tornò a casa. “Ogni tanto la vita vi colpisce sulla testa con un mattone. Non perdete la fiducia”.

La terza storia parla della morte. “Se oggi fosse l’ultimo giorno della mia vita, vorrei fare quello che sto per fare oggi? Ogni volta che la risposta era negativa per troppi giorni consecutivi sapevo di dover cambiare qualcosa” era questa la regola della sua vita. L’anno prima gli era stato diagnosticato un tumore al pancreas incurabile. Ma quella stessa sera, grazie ad una biopsia, si scoprì che poteva essere operato e infatti guarì completamente. Questa esperienza tanto vicina alla morte lo segnò notevolmente. “Il vostro tempo è limitato, perciò non sprecatelo vivendo la vita di qualcun altro. Non lasciate che il rumore delle opinioni altrui zittisca la vostra voce interiore. Abbiate il coraggio di seguire il vostro cuore e la vostra intuizione.”

Steve Jobs è tutto questo eppure noi lo ricordiamo solo per le grandi invenzioni che ci ha dato dimenticandoci che ci ha lasciato tantissimi messaggi motivazionali che basterebbe ascoltare per un attimo per convincersi di poter arrivare sulla luna. La determinazione è l’unica cosa che fa grande un uomo quindi “Siate affamati, siate folli”. Immaginate la vita come un libro del quale non si può leggere una pagina due volte.

 

Lorena Papotto 4B Benedetto Radice Bronte CT