Catania scende in piazza in difesa del Reddito di Cittadinanza: “No allo sfruttamento lavorativo”

Catania scende in piazza in difesa del Reddito di Cittadinanza: “No allo sfruttamento lavorativo”

CATANIA – Di sicuro è certo il numero di chi perderà il Reddito di Cittadinanza se la decisione del governo Meloni non verrà modificata.

Infatti, perderebbero il Reddito, secondo le stime dell’Ufficio parlamentare di Bilancio, il 38,5% dei nuclei familiari e il 23% delle singole persone che attualmente lo ricevono.

Le fredde percentuali corrispondono a circa 400mila famiglie e oltre mezzo milione di individui.

E questo è solo un aspetto dell’aggressione governativa contro il Reddito di Cittadinanza, aggressione che sancisce ancora di più la strategia ben precisa per obbligare a lavorare con salari da fame e con sempre meno tutele contrattuali.

Non vogliono creare lavoro, vogliono solo aumentare lo sfruttamento. Contro questa aggressione la Federazione Del Sociale USB ha partecipato a Catania all’assemblea pubblica indetta a metà dicembre dal gruppo “Disoccupazione Zero” e ha aderito al corteo del 19 dicembre scorso a difesa del Reddito di Cittadinanza che ha attraversato il centro della città chiedendo “Reddito, Lavoro, Dignità“.

Con il corteo del 19 dicembre, che ha registrato la partecipazione di percettori di Reddito, di studentesse studenti medi e universitari, di disoccupati, lavoratrici e lavoratori anche del Pubblico impiego di pensionati, la mobilitazione non si è mai esaurita e già da domani inizia una nuova fase con la consapevolezza che solo la lotta paga.