Giovani e cultura, così lontani come possono sembrare?

Giovani e cultura, così lontani come possono sembrare?

QUESTO ARTICOLO FA PARTE DEL CONCORSO DIVENTA GIORNALISTA, RISERVATO AGLI STUDENTI DELLE SCUOLE SUPERIORI DELLA PROVINCIA DI CATANIA.

Dissociati dalla realtà. Indifferenti all’arte e alla cultura.

E’ così che le generazioni passate apostrofano sempre più spesso i giovani di oggi, che ai loro occhi non riescono a riconoscere a pieno la preziosità della conoscenza.

Ma è veramente così? E soprattutto, in caso queste affermazioni dovessero essere veritiere, è solo colpa dei ragazzi?

Molti ricorderanno ancora la L. 15/2020, il cui scopo era quello di “promuovere la lettura”.

Tuttavia nella pratica questa nuova norma, col pretesto di combattere il fenomeno di super scontistica da parte di servizi e-commerce come Amazon, ridusse il massimo di sconto sui libri dal 15 al 5%, portando, se possibile, a un risultato opposto a quello pensato.

Facendo riferimento a eventi ancora più recenti, basta pensare all’abolizione da parte del nuovo Governo Meloni del Bonus Cultura a partire dal 2024, agevolazione introdotta dal Governo Renzi col fine di rendere più accessibile a tutti la cultura, da sempre un settore molto caro.

Il Bonus Cultura consisteva in 500 euro che i neo diciottenni potevano spendere a propria discrezione in libri, cd, vinili e addirittura in biglietti per cinema o concerti.

Nonostante questa serie di eventi, che potrebbero essere legittimamente visti come dei veri e propri ostacoli, le nuove generazioni non hanno mai perso l’interesse verso il sapere, la letteratura, la musica, il cinema e in maniera più generale l’arte.

Basti controllare i dati raccolti nel 2020 dall’AIE, l’Associazione Italiani Editori, per osservare una notevole crescita della vendita di libri, soprattutto in formato digitale, in corrispondenza del lockdown.

Ancora, diverse statistiche prodotte dall’Istat hanno dimostrato una sempre più frequente presenza dei giovani nei musei (si parla di addirittura il 48%) o a concerti (circa il 43%). 

Facendo un giro veloce sui social media (d’altronde questa è la generazione di Internet) si scoveranno molto facilmente i contenuti più vari creati da giovani che decidono di condividere le proprie passioni, per l’appunto la lettura o l’amore per il cinema o l’arte, online. 

E allora se i dati e soprattutto i fatti riportano che non è affatto vero che i giovani non trovino più interesse nella cultura, come è possibile che questa sia ancora una convinzione comune?

Di sicuro ciò è dovuto al bigottismo delle altre generazioni.

Esse la maggior parte delle volte escludono a priori che oltre ad un animo più ricreativo e “frivolo” (se così possiamo chiamare l’interesse degli adolescenti di utilizzare gli strumenti elettronici per rimanere collegati al resto del mondo) nei ragazzi ce ne sia uno veramente attratto dalla cultura.

I giovani stanno provando a mandare questo messaggio da tempo, quindi perché non ascoltarli?

 

Mauro Benedetto – IF Liceo N. Spedalieri