SI ACCENDE LA MAGIA DEL NATALE A CATANIA

SI ACCENDE LA MAGIA DEL NATALE A CATANIA

QUESTO ARTICOLO FA PARTE DEL CONCORSO DIVENTA GIORNALISTA, RISERVATO AGLI STUDENTI DELLE SCUOLE SUPERIORI DELLA PROVINCIA DI CATANIA.

“It’s beginning to look a lot like Christmas”

È così che inizia la celebre e omonima canzone di Michael Bouble ed è proprio questa l’atmosfera che comincia a diffondersi per le vie della città di Catania. Le temperature si abbassano, dalle finestre dei palazzi si intravedono alberi di ogni dimensione e tipo, ma soprattutto la via Etnea, punteggiata di luci decorative, si accende scintillante, divenendo teatro del cosiddetto “passiu” festivo.

Il periodo natalizio ha da sempre un fascino speciale, qualcosa di inspiegabile che lo rende un momento unico, irripetibile nel resto dell’anno. Ma c’è qualcosa che sembra rendere il Natale 2022 ancora più speciale del solito: la tanto attesa sensazione che, questo, tornerà ad essere un 25 Dicembre “normale”.

“Normale”. È strano risentire questa parola. Dopo quasi due anni di emergenza sanitaria globale, dopo mesi e mesi di isolamento forzato, dopo giornate interminabili trascorse con indosso mascherine protettive, finalmente un clima di normalità inizia lentamente a diffondersi. Attenzione, nessuno vuole dire che la pandemia sia finita. Il covid-19 è e continuerà a restare una minaccia seria, da non sottovalutare. Tuttavia è altrettanto vero che, dopo aver visto le proprie vite messe in pausa per così tanto tempo, i cittadini sentono il bisogno di ricominciare a vivere, e quale momento migliore per farlo delle inimitabili festività natalizie?

L’accensione delle luci di Natale ha anche dato vita ad un altro dibattito, con il quale ci si chiede se sia giusto impiegare tanta energia a scopo decorativo, proprio in un momento in cui l’energia elettrica è considerata un bene prezioso. Si, perché a compromettere quel clima di normalità, oltre alla minaccia del covid, si aggiunge anche una guerra terribile in corso a poche migliaia di chilometri dall’Italia, una guerra di cui tutti, volenti o nolenti, abbiamo risentito. 

Dall’inizio del conflitto infatti, una significativa inflazione si è abbattuta sulla penisola italiana e proprio la città di Catania è stata uno dei comuni a risentirne maggiormente. In pochissimo tempo i prezzi di beni alimentari, benzina e soprattutto delle bollette, sono schizzati a livelli insostenibili per gran parte della popolazione. Dunque è innegabile che in questo contesto bisognerebbe prestare un’attenzione in più a moderare le spese e assicurarsi di non sperperare denaro in futilità, mentre poco distanti da noi ci sono persone che a fatica arrivano a fine giornata.

Al tempo stesso però, le luci di Natale non sono un semplice sfizio, non un capriccio inutile, ma molto di più. Infatti è incredibile come piccoli led apparentemente insignificanti, riescano in realtà a riscaldare gli animi, a riaccendere la parte più umana di ognuno di noi, spingendo ad accantonare temporaneamente tutte le preoccupazioni, per dedicarci, anche solo per poco, alle cose veramente importanti: ai nostri cari, alle nostre famiglie, a ringraziare per quello che abbiamo.

Insomma, forse parlare di un Natale “normale” è ancora prematuro, non c’è dubbio che ci sia ancora qualche angoscia e qualche dispiacere a compromettere la nostra serenità. Forse però, se c’è una cosa che questi anni ci hanno insegnato, è che siamo noi a stabilire cos’è “normale”. E allora chi ci impedisce di godere al massimo del Natale, pur continuando a mostrare empatia per le vittime della guerra? Chi ci vieta di accendere il proprio albero per qualche ora al giorno, in modo da fare tornare il sorriso? Chi ci trattiene dall’allontanare per un po’ le preoccupazioni quotidiane, per trascorrere qualche giorno di pura felicità in famiglia e tra amici?

Perché la chiave per la felicità, a Natale più che mai, sta proprio in questo: nel giusto equilibrio tra un sano egoismo e una condivisione altruista.

Riccardo Vigneri -Liceo Classico Nicola Spedalieri (CT) 5°C