Covid Palermo, chiude lo storico padiglione 20: eseguiti in totale 900mila vaccini e 1milione 850mila tamponi

Covid Palermo, chiude lo storico padiglione 20: eseguiti in totale 900mila vaccini e 1milione 850mila tamponi

PALERMO – Chiude l’ormai famoso padiglione 20, l’hub della Fiera del Mediterraneo di Palermo, che era stato inaugurato il 24 febbraio 2021 per l’emergenza Covid, con gli spazi messi a disposizione dal Comune di Palermo.

Le vaccinazioni fino al prossimo 31 dicembre, data in cui andrà in scadenza anche il commissario per l’emergenza Renato Costa, proseguiranno nel padiglione 20A, mentre andrà avanti anche l’attività legata ai tamponi.

Il Comune ci ha revocato la concessione del padiglione 20, perché in quell’area si dovrà realizzare un’iniziativa a ridosso del Natale“, spiega Costa.

In questa fase, ci rendiamo conto che non è più necessario un luogo così grande per la somministrazione dei vaccini, nel padiglione 20 resterà soltanto la farmacia. Sarà così fino al 31 dicembre, data in cui ce ne andremo via tutti e io, che non ho alcuna intenzione di proseguire, tornerò al mio lavoro“, prosegue.

L’hub della Fiera di Palermo, nei mesi più difficili della pandemia, è stato un luogo simbolo della lotta al Covid, per l’intensa campagna di vaccinazione condotta al suo interno: 900mila vaccini e 1milione 850mila tamponi.

Non sappiamo cosa succederà dopo – aggiunge Costa – spero e credo nell’interesse di tutta la collettività che di questa esperienza si faccia tesoro, perché adesso i contagi ci stanno dando una tregua, grazie ai vaccini e alle terapie, ma non ci stiamo liberando dal Covid. Se una cosa ci ha insegnato è che queste pandemie devono essere messe nel conto e queste strutture ed esperienze non si devono perdere, se ne faccia tesoro, bisogna tutelarle e prenderle a modello dove hanno funzionato“.

In qualsiasi momento si deve essere pronti a ripartire con una organizzazione di questo tipo – continua Costa – che ha funzionato per il Covid ma che può funzionare per le cronicità, per il diabete, per le malattie neurovascolari. L’idea di portare la medicina di prossimità è risultata vincente“.

Il prossimo 31 dicembre terminerà anche l’impegno degli 800 operatori tra sanitari, amministrativi, informatici, psicologi, assistenti sociali, tutte le figure impegnate nell’emergenza: il loro futuro professionale resta al momento appeso a un filo.