Furto di energia elettrica: possibile conseguenza della crisi energetica?

Furto di energia elettrica: possibile conseguenza della crisi energetica?

Si avvicinano i mesi invernali in cui, per far fronte al freddo, il consumo di energia da parte delle persone aumenta inevitabilmente.

La società moderna è estremamente dipendente dall’energia elettrica e, se dovesse collassare la fornitura di energia elettrica con il conseguente famigerato blackout, la maggior parte dei nostri sistemi quotidiani all’improvviso non funzionerebbero più. Una crisi energetica non è solo uno scenario da film di fantascienza, ma è una possibilità piuttosto reale anche nel nostro Paese.

Le cause principali di questa famosa crisi che attanaglia l’intero Paese sarebbero da ricondurre a un serie di circostanze che, congiuntamente, hanno contribuito a creare un punto di non ritorno:

  • l’uso politico del gas (guerra Russia-Ucraina);
  • i cambiamenti climatici;
  • la mancanza di energie alternative e rinnovabili;
  • normative e regolamenti spesso poco adeguati a farvi fronte.

Ebbene, se da un lato si sta tentando di arginare le avverse conseguenze avviando un cosiddetto “Blackout energetico” – valutando di inserire provvedimenti come lo spegnimento delle vetrine dei negozi; la riduzione dell’illuminazione urbana; la diminuzione delle temperature dei riscaldamenti nelle case – dall’altro, coloro che pagano il prezzo della incauta gestione delle risorse nei decenni che ci precedono, sono proprio i singoli cittadini contribuenti.

Non costituisce una novità che l’aumento dei prezzi dell’energia – e non solo – stia mettendo in ginocchio cittadini e imprese i quali, non riescono a far fronte ai continui aumenti e sbalzi repentini dei prezzi e dell’inflazione.

Come se non bastasse,  le iniziative messe in campo dal Governo non sembrano sempre essere così centrate. Nel corso dei mesi, l’Italia ha cercato di arginare gli effetti della crisi energetica a suon di decreti e provvedimenti: da una parte si è puntato su misure di carattere strutturale (come il taglio sugli oneri di sistema delle bollette, ormai in vigore da quasi un anno); dall’altro, ci si è spinti a offrire bonus a determinate categorie, con benefici estemporanei.

Come sottolineato in premessa, l’energia – soprattutto quella elettrica – costituisce nei Paesi moderni un “bene di prima necessità”, senza che alcuno riesca più a farne a meno. Per tali ragioni, verosimilmente, l’irruenta crisi trascinerà con sé una crescita di alcuni reati specifici di già abbastanza sviluppati. Ci si riferisce, nella fattispecie, al reato di furto di energia elettrica, uno dei reati più comuni del nostro Paese.

L’art. 624 c.p. descrive e sanziona la condotta che integra il furto, sanzionando, al secondo comma, anche l’ipotesi in cui l’oggetto della sottrazione sia l’energia.

Secondo la dottrina giuridica, l’energia elettrica viene considerata un bene mobile a tutti gli effetti. Tuttavia, il furto di energia elettrica nel Codice Penale non esiste, in quanto non è un reato specifico. Dunque, non c’è un articolo dedicato a questa circostanza poiché il furto di corrente elettrica viene assimilato a: 1) furto comune 2) furto aggravato.

Ciò significa che non è necessario che intervenga la persona fisica o giuridica offesa. In altre parole, il furto di energia elettrica è tale ogniqualvolta si verifichi una sottrazione del bene materiale, mobile e con valore economico, dal legittimo proprietario.

Esistono vari modi attraverso cui è possibile mettere in atto una sottrazione fraudolenta di energia elettrica, per tale ragione è molto importante essere a conoscenza di essi al fine di prevenirli o per prendere provvedimenti così da evitare di pagare la corrente elettrica usata abusivamente.

Tra le pratiche più diffuse e usate dai malfattori possiamo annoverare:

  • allacciamento abusivo direttamente ai cavi della rete;
  • allacciamento abusivo di utenza distaccata;
  • collegamento al cavo di alimentazione di un altro utente;
  • rottura del sigillo del distributore;
  • manomissione del contatore tramite un magnete: quest’ultimo viene applicato vicino al contatore e va a rallentare il conteggio dei consumi interferendo sul trasformatore;
  • manomissione del contatore tramite software per fare in modo che questo misuri una quantità di energia utilizzata minore di quella realmente erogata.

Il furto di energia elettrica è di frequente considerato come un furto aggravato e dunque punibile con reclusione da due a sei anni e con una multa che va da 927 euro a 1.500 euro.
Il Codice Penale definisce il furto aggravato nel momento in cui il reato è commesso: con violenza sulle cose; con mezzi fraudolenti; da un gruppo di persone; su beni necessariamente esposti alla pubblica fede.

Il furto aggravato è procedibile d’ufficio e non a querela di parte. In generale, si va sempre incontro a procedimenti penali, problemi giudiziari e risarcimenti salati.

Dato il problematico periodo di crisi che sta attraversando il nostro Paese, risulta importante quindi riconoscere alcuni indizi dai quali potrebbero scaturire dei sospetti di furto di energia elettrica.

Nello specifico, per capire se si è vittima di un furto è consigliabile:

  • verificare la bolletta e l’andamento dei consumi nel tempo;
  • fare attenzione agli aumenti consistenti e ingiustificati dei consumi;
  • controllare il costo della bolletta e verificare che rientri nella media mensile;
  • porre attenzione alla potenza dell’energia elettrica.

In conclusione, si ritiene fondamentale conoscere le modalità da seguire al fine di denunciare un eventuale furto di energia elettrica. Occorre innanzitutto:

  • verificare che il furto sia reale, staccando tutti gli interruttori del quadro elettrico e andando quindi a controllare il contatore;
  • comunicare l’accaduto all’ente che eroga la corrente elettrica, il quale potrà effettuare una verifica del contatore;
  • far intervenire un elettricista di fiduciache possa verificare la modalità in cui è stato messo in atto il furto di energia.

Una volta fatti opportuni controlli e verifiche, è possibile denunciare il furto alle Autorità competenti che, effettuate le relative indagini del caso, procederanno secondo precisi e puntuali provvedimenti giudiziari.