Palermo assente a Reggio Calabria: scatta l’allarme?

Palermo assente a Reggio Calabria: scatta l’allarme?

PALERMO – Il nuovo Palermo ritorna da Reggio Calabria con una pesante sconfitta, dando conferma di una verità che esiste da sempre nel mondo del calcio: per ottenere buoni risultati non basta avere dei bravi giocatori, bisogna, prima di ogni cosa, essere squadra.

Ieri il Palermo, già sotto di un gol al 7° minuto di gioco, sceso in campo con Buttaro e Brunori unici superstiti tra quanti hanno conquistato la promozione in Serie B, e per di più con un modulo di gioco diverso da quel 4-2-3-1 che in Serie C aveva ben funzionato, è affondato per il semplice motivo che ancora non è una squadra, ma un’accozzaglia di buoni giocatori senza un briciolo di intesa.

Il risultato finale di 3 a 0 per la Reggina ha fatto luce su una realtà che non deve fare strappare le vesti, ma che necessita di un lavoro duro, complicato e urgente da parte dell’allenatore.

Ieri in ogni settore del campo si è vista improvvisazione e mancanza di idee. In difesa Bettella, che bene aveva impressionato all’esordio, è apparso spesso incerto e mal posizionato, così come Nedelceauru, in difficoltà nei confronti del redivivo Menez, autore al 13° della ripresa del bel gol del raddoppio della Reggina.

A centrocampo Segre, Stulac e Saric non sono riusciti a produrre gioco, hanno fatto capire di essere giocatori di spessore, ma di non essere ancora padroni dei meccanismi che fanno nascere l’intesa.

In attacco Di Mariano è apparso più in palla di Brunori ingabbiato tra Cionek e Gagliolo e di azioni da gol se ne sono contate pochissime.

Al 18°, con l’espulsione di Cionek, ex di turno, per un pericoloso quanto scomposto intervento su Di Mariano, Corini ha intravisto una minima possibilità di recuperare il risultato e ha operato una sorta di ritorno all’antico, con il ripristino del 4-2-3-1 con l’inserimento di Floriano e di Sala rispettivamente al posto di Segre e di Mateju. Già al 9° Damiani aveva sostituito Saric, che aveva accusato un problema fisico.

Ma è cambiato poco e la Reggina, pur in inferiorità numerica, è arrivata al 73° con Liotti al terzo gol. L’espulsione all’84° di Bettella per doppia ammonizione ha sancito la resa definitiva dei rosanero.

È compito di Corini far nascere un gruppo da quell’accozzaglia vista in campo ieri, un gruppo con i suoi sincronismi, i suoi schemi di gioco e con l’intesa che dà geometria ed imprevedibilità al gioco.

Già venerdì 9 alle 20,30 al Barbera, contro lo scomodo Genoa, è necessaria un’inversione di tendenza per evitare lo scoramento serpeggiante tra i tifosi e per non continuare a sprofondare in classifica: la terza sconfitta consecutiva potrebbe avere conseguenze spiacevoli.