Pantelleria, inaugurate due esposizioni temporanee: “Reperti straordinari che raccontano una storia antica e affascinante”

Pantelleria, inaugurate due esposizioni temporanee: “Reperti straordinari che raccontano una storia antica e affascinante”

PANTELLERIA –Naturalmente vocata al turismo e alla cultura per la sua storia, i suoi itinerari naturalistici e per il ricco patrimonio culturale, archeologico, etnoantropologico, paesaggistico e ambientale, lIsola di Pantelleria è un unicum a livello mondiale da preservare e custodire“.

Per sottolineare questa sua vocazione che questa mattina abbiamo voluto inaugurare due esposizioni temporanee che mettono in luce, per chi arriva nellIsola, il potenziale che Pantelleria offre. Reperti straordinari, che provengono dai siti archeologici, di terra e di mare, che raccontano una storia antica e affascinante“.

Lo ha affermato l’assessore regionale dei Beni culturali e dell’identità siciliana, Alberto Samonà, questa mattina. Presente sull’Isola di Pantelleria per inaugurare due esposizioni di beni archeologici allestite all’aeroporto e al Museo vulcanologico di Punta Spadillo.

isola di pantelleria

Pantelleria è un’isola meravigliosa – ha aggiunto l’assessore Samonà – e vogliamo puntare sempre di più su cultura e turismo, nonostante gli sbarchi di migranti, che negli ultimi tempi si sono moltiplicati, che destano non poca preoccupazione“.

Alla manifestazione inaugurale erano presenti anche altre figure di spicco.

Tra i reperti di maggiore interesse, nella sala dell’aeroporto spiccano le “Teste di Pantelleria“, tre teste in marmo del I secolo d.C. rinvenute durante gli scavi nel sito di San Marco, i “ritratti imperiali” che raffigurano Giulio Cesare, l’imperatore Tito e Antonia Minore.

Per quanto riguarda la musealizzazione al Museo Vulcanologico di Punta Spadillo, che appartiene al Parco Nazionale, è stato allestito uno spazio interamente dedicato al villaggio dell’Età del Bronzo di Mursia dove le tre vetrine presenti costituiscono una prosecuzione concettuale con le sale dedicate alla geologia.

Ci sono i reperti litici – lame di ossidiana, macine, macinelli e matrici di fusione di asce in tufo vulcanico – fondamentali per la vita quotidiana degli abitanti del Villaggio per passare alle ceramiche realizzate con argilla locale proveniente dalle Favare e terminare nell’ultima vetrina con il corredo funerario del Sese Di Fresco I, scoperto nel 1995, che viene esposto per la prima volta.

L’iniziativa è stata possibile grazie alla preziosa collaborazione dei responsabili delle missioni archeologiche presenti sull’Isola, Maurizio Cattani e Thomas Schaeffer, che con la loro attività di ricerca, hanno offerto e continuano a offrire preziose testimonianze della storia del territorio.

Inoltre, è stata indispensabile la partecipazione dellEnac, la collaborazione dell’Aeronautica Militare, dalla Marina Militare, della Soprintendenza del Mare per i beni di provenienza subacquea e del Parco archeologico di Selinunte, Cave di Cusa e Pantelleria provenienti dall’Acropoli di San Marco, nonché del Parco Nazionale con il quale è operativo già dallo scorso anno un protocollo di collaborazione.