Palermo, dopo le dimissioni kafkiane è d’obbligo un segnale forte da parte del City Group

Palermo, dopo le dimissioni kafkiane è d’obbligo un segnale forte da parte del City Group

PALERMO – I tifosi rosanero sono rimasti di sasso, increduli e spiazzati dalle dimissioni dell’allenatore Baldini e del direttore sportivo Castagnini, protagonisti della promozione del Palermo in Serie B.

Cosa sarà accaduto? Come un pugno in faccia, la notizia ha colpito tutti ancora festanti per la promozione e rapiti dalle prospettive derivanti dal City Group, la nuova proprietà, solida e abituata a vincere.

Ed invece, a pochi giorni dall’esordio ufficiale in Coppa Italia, ecco arrivare la notizia che meno ti aspetti: l’allenatore, artefice della promozione, ed il direttore sportivo si dimettono. Appena è stato diffuso il comunicato ufficiale della società, sono cominciate a nascere tante voci sule cause che avrebbero fatto precipitare gli eventi: disaccordi sula campagna acquisti, contrasti sul modulo tecnico, mancanza di obiettivi condivisi?

Dalla conferenza stampa di stamattina dei protagonisti, Baldini e Castagnini, emerge un quadro inquietante: non c’è stato nessun disaccordo sulla campagna acquisti, né sul modulo tecnico, né sugli obiettivi condivisi.

Le dimissioni, dice Baldini, sono dovute al fatto che “il gruppo non c’è più… il mio modo di essere non può essere in sinergia con il loro modo di lavorare” (riferendosi ai dirigenti del City Group). “Non mi sento più al centro del progetto e sono circondato dal malcontento di tutti, giocatori, magazzinieri, di tutti… Pisa è stata la cartina tornasole”. E aggiunge Castagnini: “Non siamo compatibili con la nuova proprietà”.

Dalle dichiarazioni di Baldini e Castagnini viene fuori una situazione preoccupante: uno spogliatoio scontento e depresso, senza motivazioni e stimoli positivi.

La domanda d’obbligo è una: ma non dovrebbe essere l’allenatore a far da cuscinetto tra la proprietà ed i giocatori? Non dovrebbe essere l’allenatore a dare i giusti stimoli per far venire fuori dai suoi uomini quella cattiveria, quell’aggressività e quelle motivazioni che servono per superare i momenti difficili?

Dalle dichiarazioni di allenatore e direttore sportivo viene fuori un quadro drammatico di squadra allo sbando, senza alcuna spinta a far bene. E cosa fanno l’allenatore ed il direttore sportivo? Si dimettono.

Senza dimenticare quanto di buono fatto, con la riconoscenza verso chi ha fatto vivere loro momenti di gioia, i tifosi rosanero hanno capito che le dimissioni di Baldini e Castagnini son un bene per il Palermo, che ha bisogno di un allenatore e di un direttore sportivo che lottino per conquistarsi il centro del progetto e che non debbano considerare la stima loro dovuta una ricompensa per quanto fatto finora. Lasciare il Palermo potrebbe sembrare agli occhi dei tifosi, che tanto hanno amato Baldini e Castagnini, un atto di viltà in un momento difficile.

Da come reagirà il City Group si capiranno tante cose: se dovesse essere ingaggiato un allenatore di rango, e i nomi di De Zerbi e di Ranieri che circolano in questo momento sono di buono auspicio, la nuova proprietà darebbe prova di avere veramente a cuore le sorti della squadra rosanero.