Calcio, Palermo: tutte le verità sull’addio di Baldini e Castagnini alla società di via del Fante

Calcio, Palermo: tutte le verità sull’addio di Baldini e Castagnini alla società di via del Fante

PALERMO – Tutte le verità dietro il terremoto societario che è avvenuto nel pomeriggio di ieri nella Palermo calcistica in merito alle inattese dimissioni da parte di Silvio Baldini e del DS Renzo Castagnini.

I diretti interessati hanno reso ufficiali le motivazioni del proprio allontanamento dalla società del presidente Mirri, con conseguente addio definitivo.

L’addio a sorpresa del tecnico toscano

Sento di non essere parte del progetto della società e questo non mi consente di lavorare con la giusta mentalità come l’anno scorso“, esordisce così Silvio Baldini in merito alle sue dimissioni da allenatore.

Continua dicendo: “Sento che non posso portare la squadra in serie A, né nel breve né a lungo termine. La mia è una scelta ponderata presa col senso di responsabilità che ho verso i tifosi, la città e la squadra. Così nella lettera di dimissioni da allenatore del Palermo di Silvio Baldini, presentata ieri al presidente, Dario Mirri, e al dg, Giovanni Gardini, e da lui letta in una conferenza stampa con l’ex ds Renzo Castagnini per spiegarne le ragioni“.

Aggiunge Baldini: “L’anno scorso abbiamo vinto i playoff non perché eravamo la squadra più forte, ma il gruppo più forte – ha detto – e ora quel gruppo non c’è più. Quando dico che non mi sento di essere parte della società significa che ho realizzato che non ci sono più i presupposti per migliorare. Nel mio animo c’era un solo scopo, portare la squadra in serie A. Se non ci sono questi presupposti che devo fare? Non sono uno che si tiene lo stipendio, fa brutte figure nelle prime cinque giornate e si fa cacciare”.

Tra l’altro, il tecnico avrebbe anche raccontato di alcuni malumori nel gruppo squadra: “Giocatori che pensavano di prendere un ingaggio migliore e poi hanno preso lo stesso della C, persone intorno a me e ai miei collaboratori che non sono felici. Ognuno ha esternato le sue amarezze“.

Conclude dicendo: “Non accuso il Palermo, il club ha cambiato proprietà e modo di lavorare. Solo che il nuovo modo pretende del tempo e il calcio tempo non te ne dà. Avrei dovuto rassegnare le dimissioni 15 giorni fa, ma non l’ho fatto perché non volevo fuggire“.

La scelta di Castagnini

Baldini è rimasto a Palermo per i grandi risultati che ha fatto, tutta la città era felice che proseguisse la sua avventura, e la nuova società lo ha riconosciuto. Di conseguenza, lui si era esposto per me e anche io sono rimasto. Ma in realtà noi non ci sentivamo al centro del progetto“. Così, l’ormai ex ds rosanero, Renzo Castagnini, ha spiegato le motivazioni delle sue dimissioni che ha presentato ieri a Dario Mirri al direttore generale, Giovanni Gardini.

Ha spiegato inoltre Castagnini: “Pur con queste sensazioni, abbiamo deciso di provare a fare un determinato tipo di lavoro ma un certo punto abbiamo capito che avevamo perso il gruppo e abbiamo deciso che non era il caso di continuare. Il mister col City non ha mai avuto rapporti diretti ed è per questo che non si sentiva al centro del progetto“.