In ricordo di Rita Atria trent’anni dopo: il pensiero del sindaco Roberto Lagalla

In ricordo di Rita Atria trent’anni dopo: il pensiero del sindaco Roberto Lagalla

MAZARA DEL VALLO –Quello di Rita Atria è stato un vero atto sacrificale, non un gesto di resa ma un grido di ribellione e di condanna di un mondo che l’aveva rifiutata ed emarginata“.

Lo ha detto monsignor Domenico Mogavero, vescovo di Mazara del Vallo, durante l’omelia della messa commemorativa, oggi pomeriggio nella chiesa madre di Partanna, per ricordare la collaboratrice di giustizia vicina a Paolo Borsellino che si tolse la vita 30 anni.

Il suo gesto estremo, purtroppo, non fu capito da tanti, dilatando anche dopo la morte gli spazi per una pubblica e diffusa riconciliazione con la sua memoria”, ha detto ancora Mogavero. Il Vescovo ha richiamato Abramo: “Come lui anche Rita aveva lasciato tutto per iniziare la sua nuova avventura, il suo sogno alla ricerca del tesoro nascosto della giustizia e della legalità“.

Mogavero ha concluso: “Noi oggi siamo qui per ricordare una ragazza, oggi sarebbe stata una donna-coraggio, che ha saputo e voluto rifiutare la mafia e le relazioni mafiose, anche all’interno della sua famiglia, e che merita di essere lei pure iscritta nel registro dei martiri, uccisa dalla tragica sequenza delle stragi del 1992“.

Oltre alle parole del monsignor Mogavero, il presidente di Palermo, Roberto Lagalla, si è espresso in merito: “L’esempio di Rita Atria resta ancora vivo a distanza di trent’anni dalla sua scomparsa. Una giovane donna che ha deciso di riporre la sua fiducia nella giustizia e, in particolare, nel giudice Paolo Borsellino per non piegarsi a quel sistema mafioso che la circondava, ma del quale non ha mai fatto parte. Il suo essere testimone di giustizia è ancora oggi un vivido modello di legalità”.

Fonte foto Facebook – Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato