Un “mare” di rifiuti nel Golfo di Mondello, tra copertoni e bombole del gas: fondale ripulito

Un “mare” di rifiuti nel Golfo di Mondello, tra copertoni e bombole del gas: fondale ripulito

PALERMO – Nei fondali del Golfo di Mondello, un mare di rifiuti di ogni tipo: sacchetti, reti da pesca, sacchi colmi di immondizia, bottiglie di vetro, lattine in alluminio, vari oggetti di plastica. E persino copertoni, vecchi cavi subacquei per la trasmissione dati e bombole per il gas.

È questo il bilancio della prima edizione di “Under water cleaning Mondello 2022”, una sorta di caccia ai rifiuti nei fondali del golfo di Mondello in un’area compresa tra il molo di Punta Celesi e il porticciolo della borgata marinara.

Proprio sul molo, dopo tre ore di ricerche da parte delle squadre di volontari di apneisti, provetti e non, ci sono una trentina di sacchetti giganti colmi di rifiuti, già divisi per la raccolta differenziata, ceste colme materiale di ogni tipo incluso travi di legno e pezzi di eternit.

L’iniziativa è stata organizzata, con il supporto di PlasticFree, da Owac Engineering Company (Open Water Company), una società di ingegneria che opera nel settore ambientale in chiave green, sviluppando progetti di economia circolare che generino un impatto positivo reale sulla vita delle persone e per il pianeta.

Il motto della società è “THINK green_ACT circular” per cui Owac è alla continua ricerca di nuovi compagni di strada con cui costruire il cambiamento, partecipare alla transizione green e lavorare a una gestione sostenibile e intelligente delle risorse in tutto il mondo.

Per noi è un caposaldo irrinunciabile – dice il ceo di Owac, Rocco Martello, campione di pesca in apnea nel 1996, appassionato di sport di ogni genere e oggi alla guida di un team di apneisti – il rispetto dell’ambiente, delle persone e del pianeta. Proprio riferendoci alla seconda parte del nostro motto, act circular, abbiamo voluto un’iniziativa del genere in pieno luglio, di sabato a Mondello, per sensibilizzare quante più persone possibili“.

Le squadre composte da una trentina di apneisti con maschera tubo e pinne, che si sono suddivisi nelle 4 aree individuate in precedenza, a seconda della profondità: si va un minimo di un metro e mezzo a un massimo di 5 metri mezzo. Un centinaio i volontari che hanno “operato” lungo la spiaggia con il coordinamento di Plasticfree.

Dispiace constatare come – spiega Francesco Briguglia, capo del settore strategico di Owac e che si è occupato del sopralluogo nei fondali – gran parte dei rifiuti presenti siano soprattutto lattine in alluminio e bottiglie di vetro, alcune gettate non più di qualche giorno fa ancora con l’etichetta attaccata”.

“Il rispetto del mare e dell’ambiente fa parte del nostro dna aziendale e per questo oggi siamo qui assieme a tanti volontari che hanno voluto aderire all’iniziativa che ha previsto anche la raccolta via terra, lungo la battigia“, prosegue.

Per l’occasione l’intera area è stata inibita alle imbarcazioni e al centro del golfo si è posizionata una barca a vela con i colori di Plastic free per segnalare la manifestazione.

Alla manifestazione hanno aderito il Club Canottieri Roggero di Lauria, Water Experience (SUP), Il gruppo sommozzatori della Guardia di Finanza e RAP.

Foto di repertorio