Operazione “Odissea”, dissequestrati i beni di Vincenzo Florio: il Tribunale etneo accoglie l’istanza dell’Avvocato Speranza

Operazione “Odissea”, dissequestrati i beni di Vincenzo Florio: il Tribunale etneo accoglie l’istanza dell’Avvocato Speranza

ACIREALE – Il Tribunale di Catania, a seguito di istanza presentata dal Difensore di Vincenzo Florio (uno dei 18 soggetti coinvolti nell’operazione Odissea dello scorso 8 giugno), Avvocato Carmelo Speranza del Foro di Catania, ha disposto l’annullamento del sequestro preventivo dei beni a disposizione del 27enne.

I fatti

A Florio è stata restituita l’impresa individuale denominata “Brio“, con sede ad Acireale, e dell’intero compendio aziendale. Il sequestro preventivo dell’attività di autonoleggio – con tanto di beni mobili e rapporti bancari ascrivibili all’impresa – era stato disposto dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale etneo.

A Vincenzo Florio era stata notificata ordinanza non solo di esecuzione di sequestro preventivo, ma anche ordinanza applicativa di misure cautelari personali.

L’operazione “Odissea”

L’operazione, denominata “Odissea“, aveva fatto luce su un sodalizio criminale dedito alla commissione di diversi reati, tra cui associazione a delinquere di tipo mafiosoestorsioniusuradetenzione di armi e traffico di sostanze stupefacenti. Fatti accertati in Acireale e Aci Catena dal gennaio 2019 al 30 novembre 2021.

L’indagine – durata oltre un anno e condotta con intercettazioni telefoniche e ambientali nonché con investigazioni di tipo tradizionale, attesa la particolare accortezza degli indagati (molti già pregiudicati per analoghi reati associativi ed abituati ad eludere gli accertamenti) – si era posta in continuità con precedenti attività investigative sempre coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia sul territorio acese (l’ultima delle quali conclusa alla fine del 2018) e ha documentato la riorganizzazione sul territorio della storica organizzazione criminale riconducibile al gruppo “Santapaola-Ercolano che da decenni opera nei territori di Acireale e Aci Catena, cercando di condizionarne le attività e le dinamiche socio-economiche, in conflitto costante con le Istituzioni.