Sicilia, Serbassi (FAST-Confsal): “Inaccettabili i rincari dei collegamenti statali per le isole minori. Serve un price cap sui carburanti”

Sicilia, Serbassi (FAST-Confsal): “Inaccettabili i rincari dei collegamenti statali per le isole minori. Serve un price cap sui carburanti”

SICILIA –La compagnia di navigazione se l’è presa con il caro benzina, la giunta regionale siciliana con il governo. Il risultato è che i rincari sono stati scaricati sugli utenti finali, in barba alla continuità territoriale che deve non solo garantire la mobilità dei lavoratori e di tutti i cittadini, ma anche favorire lo sviluppo del turismo, che dopo due anni di pandemia sta ripartendo a pieno regime“.

Questo il commento del segretario generale FAST-Confsal Pietro Serbassi (stamani si era espresso anche Giovanni Lo Schiavo di Fast Confsal Sicilia), all’annuncio dell’assessore alle Infrastrutture Marco Falcone dell’entrata in vigore di aumenti tariffari del 20% sui collegamenti marittimi statali per le isole minori della Sicilia.

Comprendiamo le difficoltà della società di navigazione siciliana di garantire il servizio, che si regge sui contributi pubblici, con rincari dei combustibili che peseranno per almeno 15 milioni di euro nel 2022 – prosegue Serbassi – ma un aumento smisurato dei biglietti non è la soluzione. Tanto più in una fase in cui le famiglie italiane sono alle prese con un’inflazione alle stelle che rende sempre più
difficile arrivare alla fine del mese“.

Solo qualche giorno fa il governo ha tirato fuori 3,3 miliardi per gli aiuti sulle bollette – conclude il sindacalista -, ma evidentemente la continuità territoriale non è considerata dall’esecutivo una priorità. Lo avevamo già verificato con i collegamenti via aereo per Pantelleria e Lampedusa. Ora tocca ai traghetti per le isole minori.

Si tratta di una disattenzione inaccettabile, che avrà pesanti contraccolpi sull’economia dell’isola e dell’intero Paese. Per risolvere questo e altri problemi che si stanno verificando nel settore dei trasporti, piuttosto che proseguire con gli sconti sull’accise, già annullati dagli aumenti, riteniamo necessario valutare l’idea di applicare un tetto massimo ai prezzi per l’intera durata delle crisi“.