Catania, la zona industriale come uno scenario post bellico. La segnalazione di un lavoratore

Catania, la zona industriale come uno scenario post bellico. La segnalazione di un lavoratore

CATANIA –In questi ultimi periodi siamo purtroppo abituati ad assistere a scenari devastanti che la cronaca ci consegna quotidianamente che riportano gli scenari nefasti che una guerra ingiustificata sta causando nel cuore dell’Europa“, a parlare è Francesco Furnari, RSU/RLS (Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza) Fiom CGIL STMicroelectronics Catania.

Qui a Catania la guerra per fortuna non c’è, qui a Catania esistono ancora realtà industriali, come STM, che generano occupazione e ricchezza per un territorio devastato dalla ‘mala politica’ o, se preferite, da una gestione fallimentare di un settore strategico come l’industria“, ha continuato Furnari.

La zona industriale di Catania sembra uno scenario post bellico, ci lavoro da quasi 30 anni – ha raccontato – e ogni giorno per arrivare a lavoro io e miei colleghi rischiamo la vita e non per le bombe ma per l’incuria in cui avete rilegato la parte produttiva della città“.

Se piove rischiamo di annegare, se camminiamo a piedi rischiamo di sparire tra le crepe presenti ovunque o, se fortunati, saranno i cani randagi a sbranarci. Le carreggiate delle varie arterie – prosegue – sono delimitate dalla giungla equatoriale e dai rifiuti, illuminazione inesistente, segnaletiche non ne parliamo… insomma è uno scandalo. Prima di parlare di Intel o interporto o altro occupatevi di fare bene il vostro dovere“.