Ragusa, Sel attacca il sindaco Piccitto sulle trivellazioni: “Ha attributi solo quando è all’opposizione”

Ragusa, Sel attacca il sindaco Piccitto sulle trivellazioni: “Ha attributi solo quando è all’opposizione”

RAGUSA – Sulle concessioni petrolifere nella valle del fiume Irmino interviene a gamba tesa Sel scagliandosi contro il primo cittadino pentastellato Federico Piccitto.

“In prima fila alle manifestazioni No triv  – spiega la nota di Sel – e in prima linea davanti alle schiere di microfoni delle emittenti locali e regionali. Questa l’ “ardua” battaglia contro le trivellazioni petrolifere portata avanti dal sindaco di Ragusa Piccitto. Praticamente fintanto che si stava sulle barricate, il pentastellato sindaco dava voce all’anima ambientalista del suo movimento ma nelle austere stanze di palazzo non si è fatto remora di far produrre all’ufficio tecnico del comune il beneplacito alle concessioni edilizie in contrada Buglia Sottana”.

A più riprese Piccitto ha spiegato che si è trattata di una scelta obbligata che deriva da un’ordinanza del Tar e che ha costretto il dirigente comunale del settore preposto ad approvare la richiesta per la concessione edilizia relativa alle nuove trivellazioni.

Ma per il partito di Vendola “la timida replica ci racconta di “atto dovuto” da parte dell’amministrazione iblea, un laconico “vorrei ma non posso” dato alla voce dei media a giustificazione dell’ingiustificabile. Grande timidezza il sindaco aveva già dimostrato all’indomani del via libera della sovrintendenza”.

“Domanda, ma i cinque stelle dimostrano i cosiddetti attributi esclusivamente dall’opposizione? Hanno scoperto che la pratica amministrativa è tutt’altra cosa? Lo dicano e abbastanza velocemente, si sta giocando il futuro ambientale ed economico in questa partita, Piccitto l’avrà capito?”.

Sel si aspettava prese di posizioni diverse “coerenti con la linea ambientalista del M5S sia a livello nazionale che regionale. Ma tant’è, deduciamo quindi che il Piccitto sindaco è cosa ben diversa dal Piccitto militante”.

“Questi due anni ci hanno raccontato – conclude la nota – come si siano ridotti a meri slogan elettorali (degni della malfamata vecchia politica) gli intendimenti di una giunta, che si era presentata alla città come simbolo della possibilità di cambiamento”.