Giornata mondiale contro l’omofobia: la storia, il fenomeno in Italia e i dati della “Rainbow Map”

Giornata mondiale contro l’omofobia: la storia, il fenomeno in Italia e i dati della “Rainbow Map”

MONDO – Oggi, martedì 17 maggio, si celebra a livello mondiale la Giornata contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia, nonché contro ogni forma di discriminazione basata sull’orientamento sessuale.

La storia

Il 17 maggio del 1990 l’Oms cancellò definitivamente l’omosessualità dall’elenco di quel tipo di malattie riconosciute come disturbi mentali e che aveva posto, tra l’altro, sotto i riflettori importanti personalità del mondo dello spettacolo, tra i quali il leader dei “Queen”, Freddie Mercury, uno dei primi musicisti dell’epoca a dichiararsi gay.

L’omofobia in Italia

Purtroppo, nel nostro Paese, gli episodi omofobi sono spesso frequenti, dal semplice stadio verbale sino a quello fisico, con violenza contro quella categoria di persone che avrebbe l’unica “colpa” – secondo alcuni – di appartenere a un genere sessuale diverso.

Tale fenomeno si estende anche a livello familiare, dove poche volte i genitori sono tolleranti con un figlio o una figlia che si rende protagonista del cosiddetto “coming out“, ossia dichiarare la propria omosessualità specialmente a un membro della famiglia. Sono differenti i casi in Italia dove molti giovani sono stati cacciati da casa perché “accusati” di amare lo stesso sesso.

L’argomento indigna i sostenitori, come le comunità LGBT che recriminano il fatto che minoranze come queste non siano tutelate da leggi specifiche.

Il DDL Zan

Il disegno di legge Zan è stata la proposta di legge presentata alla Camera con approvazione respinta lo scorso 27 ottobre 2021. La legge prevede il sostegno contro la discriminazione e della violenza per motivi fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere e sulla disabilità, quindi una sorta di ampliamento per le tutele a soggetti più esposti ad episodi di violenza tra cui  gli omosessuali ma anche la categoria di disabili, in particolare nelle scuole con i fenomeni di bullismo.

Il ddl si riallaccia alla Legge Mancino, risalente al 1993, che sanzionava l’incitamento all’odio, violenza e discriminazioni per motivi razziali, etnici, religiosi o nazionali. L’articolo 5 allinea il ddl Zan alle altre norme di legge alla stessa fattispecie. Con l’art.6, invece, modifica l’articolo 90-quater del codice di procedura penale sulla condizione di vulnerabilità della persona offesa.

L’indice dei “Human rights ” nella Rainbow map 2022

La Rainbow map è la mappa che analizza l’indice dei diritti umani e della tolleranza a livello legale e politico delle comunità Lgbt in Europa.

fonte immagine: ilga-europe.org

fonte immagine: ilga-europe.org

Dai numeri e dalle colorazioni della mappa si può notare quali Paesi europei siano più tolleranti e quali meno al fenomeno Lgbt: in testa, sorprendentemente, troviamo la “piccola” isola di Malta con uno spiccato 92% a livello di tolleranza ai diritti umani. Seguono sulla buona strada dal 74 al 52% i Paesi scandinavi e nord europei partendo dalla Danimarca, fino al 52% della Grecia.

Una delle note dolenti del grafico è il nostro Bel Paese, che registra un timido 25% accompagnato dal 14% dei nostri “cugini” di San Marino, triste segnale che fa molto riflettere in tempi così “moderni”. Il punto di basso del grafico è invece toccato da Turchia, con un misero 4%, e infine il fanalino di coda, Azerbaijan con un terrificante 2%. Numeri questi ultimi impietosi.