Quaranta anni fa la Mafia uccideva La Torre e Di Salvo: le lettere di Orlando e Mattarella

Quaranta anni fa la Mafia uccideva La Torre e Di Salvo: le lettere di Orlando e Mattarella

PALERMO –Il quarantesimo anniversario della morte per mano mafiosa di Pio La Torre e Rosario Di Salvo ci ricorda il loro significativo esempio di impegno civico per le generazioni presenti e future. Il consolidamento della legalità esige il coinvolgimento dei giovani in iniziative che tendono a mantenere viva la memoria dei valori di chi ha pagato con la propria vita la testimonianza prestata per la difesa di radici essenziali della Repubblica, per la difesa della liberà e della giustizia“.

Lo scrive il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in una lettera inviata al presidente del Centro studi “Pio La TorreVito Lo Monaco in occasione dell’anniversario dell’uccisione del segretario regionale del Pci e del suo autista Rosario Di Salvo. Mattarella fa anche riferimento al Progetto educativo antimafia portato avanti nelle scuole e nelle carceri italiane dal Centro studi e all’indagine sulla percezione del fenomeno mafioso i cui risultati saranno discussi in una conferenza con gli studenti che si terrà in mattinata nel Cortile Maqueda del Palazzo Reale a Palermo.

Nell’esprimere apprezzamento nei riguardi del Progetto educativa antimafia e antiviolenza organizzato dal Centro studi ‘Pio La Torre’, contributo al radicamento di una ferma coscienza collettiva contraria a ogni forma di sopraffazione – conclude il Capo dello Stato -, mi unisco nel ricordo di Pio La Torre e Rosario Di Salvo e rivolgo a tutti i presenti un caloroso saluto“.

A commentare i delitti anche il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando che stamattina ha partecipato alle manifestazioni sul luogo dell’agguato: “I delitti La Torre e Di Salvo non sono solo siciliani ma anche italiani e internazionali. A distanza di quarant’anni, infatti, conosciamo solo i nomi dei sicari ma non i mandanti appartenenti al sistema di potere politico-mafioso contro il quale La Torre e Di Salvo hanno lottato strenuamente. Zone d’ombra che, ancora oggi, allontanano la verità e che riguardano le tracce che La Torre aveva scoperto di Gladio, il suo impegno contro l’installazione dei missili Cruise a Comiso, una miscela esplosiva per un uomo che è sempre stato un passo avanti. Così avanti che a lui l’intero Paese deve l’intuizione di una legge che punisce l’associazione mafiosa e colpisce i patrimoni accumulati dalle mafie, approvata solo dopo l’omicidio Dalla Chiesa“.

È per questo – ha aggiunto Orlando – che dopo quarant’anni dobbiamo continuare ad onorare la memoria di due uomini che hanno cambiato la storia del nostro Paese e che in quegli anni sono stati isolati e abbandonati nella loro lotta. Se oggi Palermo, la Sicilia, l’Italia hanno consapevolezza del fenomeno mafioso lo dobbiamo anche al loro sacrificio. Ma non smettiamo di interrogarci, di cercare piccoli spiragli di luce su questi delitti. Non rendiamo il quarantesimo anniversario preda di vuota retorica ma facciamo in modo che sia stimolo, un nuovo slancio, a non arrendersi nel tortuoso percorso della ricerca della verità e facciamo in modo che l’antimafia possa essere tanto intransigente contro la mafia quanto rispettosa delle diverse sensibilità indirizzate ad un fine condiviso“.

Fonte foto: Ansa