La Liberazione raccontata dai cantautori italiani, con quali canzoni celebrare il 25 aprile: da Guccini a Ligabue

La Liberazione raccontata dai cantautori italiani, con quali canzoni celebrare il 25 aprile: da Guccini a Ligabue

ITALIA –Ognuno ritorna alla vita come i fiori nei prati/Come il vento di aprile“, questi i versi scritti e intonati da Francesco Guccini che nel suo brano intitolato “Quel giorno di aprile” affronta il tema della Liberazione d’Italia dal nazifascismo che, come ogni anno, ricorre il 25 aprile.

Particolarmente significativo il contributo di alcuni tra i cantautori che hanno lasciato un segno indelebile nella storia della musica. Si tratta di artisti che non hanno mai rinunciato a schierarsi fermamente per mostrare – attraverso i loro testi – la propria solidarietà nei confronti dei partigiani che non si sono arresi di fronte alle avversità e che hanno continuato a difendere incessantemente la propria patria, senza lasciarsi influenzare dalla mentalità fascista che in quegli anni si era fatta spazio, fino a prendere completamente il sopravvento.

Sottolineare l’importanza dell’anniversario della Liberazione è l’obiettivo principale di diversi artisti che hanno voluto dedicare almeno una delle loro canzoni alla festa nazionale. Il 25 aprile, infatti, rappresenta senza dubbio una preziosa occasione per onorare il coraggio della Resistenza italiana e quindi dei partigiani che hanno anteposto il bene dei compatrioti alla loro stessa vita.

Tra gli esponenti più amati del mondo della musica emergono diversi cantautori italiani, come Francesco Guccini e Luciano Ligabue, che hanno contribuito a mantenere impresso nella memoria il ricordo di coloro che hanno versato il proprio sangue pur di difendere un ideale e pur di non piegarsi di fronte al regime nazifascista.

“Quel giorno di aprile” – Francesco Guccini (2012)

È il 25 aprile 1945 e una pagina drammatica di storia giunge finalmente al termine: la guerra è finita. Il sole torna a splendere in cielo. Un raggio di luce illumina i volti di coloro che sono esausti di combattere, di essere circondati dai corpi senza vita dimenticati lungo il cammino.

Il nostro Paese ormai è pronto a rinascere: “E l’Italia cantando ormai libera allaga le strade/Sventolando nel cielo bandiere impazzite di luce“, scrive Guccini che anche attraverso il frequente utilizzo di descrizioni paesaggistiche, riserva uno spazio di rilievo all’atmosfera malinconica che fa da sfondo al brano.

È giunta l’ora di riappropriarsi dei momenti perduti, degli abbracci mancati e delle parole non dette. Il conflitto lascia finalmente spazio alla tanto attesa rinascita e alla speranza per gli italiani di essere protagonisti di un vero cambiamento.

Un sound delicato, quello scelto dal cantautore, in grado di valorizzare al meglio l’importanza dell’anniversario della Liberazione.

“I campi in aprile” – Luciano Ligabue (2015)

La canzone intitolata “I campi in aprile” è stata scritta da Ligabue in omaggio a Luciano Tondelli, un 19enne deceduto a Correggio durante la Resistenza a soli 10 giorni dalla Liberazione.

È proprio in occasione del 70esimo anniversario della Liberazione, celebrato nel 2015, che Ligabue ha donato al Comune di Correggio – luogo di nascita del cantautore – il brano dedicato al giovane partigiano.

È a lui che Ligabue ha voluto dedicare questo brano: “Stavo passeggiando per Correggio – ha spiegato – e ho visto in un cippo un nome: Luciano Tondelli. Mi soffermo e vedo di fianco la data di nascita e di morte.

È morto a meno di vent’anni a dieci giorni dalla Liberazione, il 15 aprile 1945. Mi è venuta voglia di scrivere una canzone che provasse a raccontare il suo punto di vista, quello di un ragazzo che fa una scelta chiara, che è quella di metterci tutto se stesso, anche la vita, pur di difendere la libertà di cui godiamo oggi“.

Fonte foto Pixabay