Qualità della vita in Italia, le città più a rischio: Sud in ginocchio e il Nord se la ride

Qualità della vita in Italia, le città più a rischio: Sud in ginocchio e il Nord se la ride

ITALIA – Sicuramente è un quesito ricorrente quello legato alle città italiane con più qualità di vita, indipendentemente dalla zona geografica. Tante le zone date come favorite nel territorio nazionale che si sono susseguite negli ultimi anni ma, con l’avvento della primavera prima e successivamente dell’estate, è necessario tracciare un primo bilancio parziale sui centri urbani più apprezzati.

Dagli ultimi rapporti sembra che, ancora una volta, la qualità della vita sia migliore al Nord rispetto al Sud con buona pace delle continue contese. Ogni posto è bello a seconda delle caratteristiche che presenta, le tradizioni, il folklore e l’ambiente che lo circonda.

Classifica qualità della vita: Parma in pole position

Partendo dal podio, non può che essere Parma la città italiana dove si vive meglio. La classifica è stata stilata in base a dei parametri tra cui la situazione lavoro, ambiente, disagio sociale e personale, il livello di istruzione, formazione, il capitale umano, il livello di sicurezza, lo stato del sistema sanitario e le possibilità di svago nel tempo libero.

Al secondo posto troviamo Trento, seguita da Bolzano. Al quarto e quinto posto, invece, spiccano Bologna e Milano.

Da segnalare il tonfo della Capitale Roma, che si posiziona al di sotto del 50º posto in graduatoria.Il giudizio sulla qualità dei servizi pubblici e la vivibilità sono in risalita a Roma. Le criticità maggiori riguardano il decoro, i trasporti e la pulizia delle strade. I più soddisfatti nella città eterna sono i residenti del centro, all’interno dell’anello ferroviario e della fascia periferica esterna al Grande Raccordo Anulare.

Fanalino di coda della classifica il Sud Italia con un punteggio bassissimo in materia di servizi. Queste le città dove si vive peggio in Italia: Siracusa, Foggia, Napoli e Crotone.

Classifica in base ai singoli parametri

Appurato che Parma è in pole della classifica delle cittadine dove si vive meglio in Italia, la situazione cambia se prendiamo in considerazione solo alcuni specifici parametri della ricerca. Per esempio in caso di parametro reddito la scissione Nord-Sud è molto forte.

Al Nord il reddito medio annuale pro capite, il reddito medio annuale pro capite dei lavoratori dipendenti, le pensioni medie e la ricchezza patrimoniale sono nettamente superiori rispetto al Sud.

Al primo posto della classifica, secondo il parametro reddito, spicca la città di Milano seguita da Trieste, Bologna, Parma e Bolzano. A chiudere la classifica reddito c’è ancora il Sud con le città di Cosenza, Catania, Agrigento, Napoli e Crotone.

Se il Nord “vola” sul parametro reddito non va benissimo dal punto di vista del parametro sicurezza. La città di Milano, infatti, si piazza nella classifica sicurezza al 107º posto. La città più sicura è Aosta seguita da Rieti, Potenza e Pordenone. Non va meglio Roma che occupa il 101º posto.

Per completare, in tema di clima ed ambiente, la città con il parametro ambiente più alto è Reggio Emilia seguita da Pordenone, Mantova, Parma e Lodi. Agli ultimi posti della classifica ci sono Taranto, Messina, Siracusa, Crotone e, ancora una volta, Catania.

Catania e Palermo: cosa succede

Una curiosità riguarda Palermo, tra le ultime in classifica tra le città con più percettori del Reddito di Cittadinanza con 60,9 nuclei ogni 1.000 abitanti. Il capoluogo siciliano però è tra le ultime grandi città anche per quanto riguarda il tasso di raccolta differenziata, la qualità della vita degli anziani, per numero di esposti per inquinamento acustico.

Sull’altra sponda, Catania ha il dovere diventare più green per prevenire quello che è un macro-problema: l’inquinamento atmosferico. Nella città di Catania questo non accade perchè la qualità dell’aria è pessima, le auto sono troppe e il progetto sostenibile è ormai alla deriva.

I cittadini, dal canto loro, potrebbero provare a cambiare alcuni stili di vita anche se sono discorsi apparentemente fattibili dietro un foglio di carta o un articolo di giornale proprio come questo che si sta leggendo.

Si potrebbe, per esempio, non utilizzare l’automobile per i piccoli spostamenti. Questa situazione non è semplice dato che la mobilità nella nostra città non è delle migliori.

Da pochi mesi, è possibile usufruire dei monopattini, però non esistono le strade adatte e le stesse sono occupate da tantissime veicoli.

Come si può vedere, le possibilità e i rimedi per risollevare i centri urbani siciliani non mancano. Resta al diretto interessato (cittadino) scegliere i pretesti giusti per fare della propria città un posto migliore.

Fonte foto Pixabay