Art Brut e ceramica a Caltagirone

Art Brut e ceramica a Caltagirone

CALTAGIRONE – La ceramica è un materiale  duttile grazie al quale l’artista riesce a creare forme e colori dando corpo alla sua fantasia creativa. Le ceramiche di Caltagirone rappresentano una tradizione millenaria, uno dei patrimoni artistici più importanti della Sicilia. Questa splendida città ha sempre alimentato generazioni di artigiani ed artisti che hanno esportato quest’arte unica facendola conoscere in tutto il mondo.

Nell’ambito della Biennale della ceramica e delle architetture di paesaggio, promossa dal Comune di Caltagirone con finanziamenti europei, martedì 23 giugno si aprirà a cura del Museo d’Arte Contemporanea di Caltagirone (MACC), la mostra Art Brut e ceramica con opere di: Antonio Barletta, Francesco Cusumano, Emanuele Di Stefano, Giovanni Fichera, Francesco Giombarresi, Lisa Giuliana, Salvatore Orofino, Daniele Patrì, Nicolò Patrì, Gaetano Romano, Paola Romano, Lillo Nicotra e Silvestro Saporito, Salvo Scarlatella, Giovanni Venniro.

La mostra, il cui allestimento è affidato allo Studio di Architettura Nowa, è curata da Domenico Amoroso ed esprime le identità e le ricerche del MACC, collegandosi funzionalmente e suggestivamente con le ricche esposizioni permanenti.

Sorgere dal materiale …, nutrirsi delle iscrizioni, delle disposizioni istintive”, è il pensiero del pittore e scultore francese Jean Dubuffet, il primo a teorizzare ed introdurre il concetto di Art Brut, che sembra adattarsi perfettamente al rapporto particolare, creativo e quasi mimetico con il materiale d’elezione, di quegli artisti “outsider”,  che costituiscono la mobile e vibrante galassia di coloro che non stanno dentro le regole e gli schemi di un’arte diventata troppo lontana dalla vita affettiva, emozionale e finanche quotidiana della maggior parte degli uomini. A Caltagirone, in cui la ceramica è di casa, da migliaia di anni, non potevano mancare l’attenzione ed il materiale per una ricerca, sfociata adesso in una mostra, che vuole fare emergere un’espressione artistica della ceramica “altra”, non legata alla prestigiosa tradizione, ma alla pura espressione di una fantasia senza mediazioni e limiti. 

Una mostra che mette insieme il carattere locale e una dimensione internazionale. Nell’ultimo decennio, Caltagirone, attraverso i suoi musei e soprattutto il Museo d’Arte Contemporanea è considerato uno dei luoghi più interessanti dell’Art Brut o Outsider Art, un’arte che non viene fuori da studio e progettazione o esigenze dei galleristi ma da un’esigenza intima che nasce nonostante le difficoltà della vita. È stata chiamata anche arte necessaria, arte singolare, arte marginale, un’arte che nasce dall’anima e non ha tecniche particolari che utilizza gli elementi disponibili, da materiali naturali a oggetti di uso comune. Appunto per questo ha una capacità di comunicazione eccezionale se si confronta con l’arte ufficiale ormai un po’ troppo cerebrale e autoreferenziale. L’uomo invece ha bisogno di entrare in comunicazione mistica con l’opera d’arte così che l’opera d’arte diventi elemento di rinascita. Il MACC di Caltagirone, caso unico di un museo pubblico in Italia, ha un’intera sezione che mette insieme l’arte ufficiale e l’arte Outsider. Abbiamo trovato 15 artisti, non solo di Caltagirone, che esprimono il loro mondo fantastico e onirico utilizzando questo materiale così duttile per la materia che lo costituisce che sentivano l’esigenza di rompere gli schemi della tradizione e persone che si sono avvicinate alla ceramica e la utilizzano solo perché un mezzo a buon mercato e duttile che si ‘piega’ alla loro originalissima creatività. Questa mostra sarà particolarmente eccentrica ed originale e mostrerà un mondo senza limiti e freni e emoziona e colpisce molto” osserva il curatore Domenico Amoroso.

Questo non sarà l’unico spazio dedicato all’Art Brut da parte della Biennale della ceramica e delle architetture di paesaggio. Il 23 e il 24 ottobre, infatti, a Palazzo ceramico si terrà un convegno internazionale sull’argomento.