F1 a Jedda, razzo colpisce un impianto vicino al circuito: forse attacco terroristico ma si continua a correre

F1 a Jedda, razzo colpisce un impianto vicino al circuito: forse attacco terroristico ma si continua a correre

JEDDAH – Ieri, venerdì 25 marzo, durante le prove libere di F1 nel tracciato dell’Arabia Saudita, si è verificato un attacco provocato da un razzo dei ribelli yemeniti. È stato lanciato sugli impianti petroliferi della Aramco, a circa 20 km dal circuito.

Si è alzata una grossa colonna di fumo ben visibile nel paddock del circusF1, L’odore di bruciato era molto forte, tanto che il campione del mondo in carica, Max Verstappen, mentre stava svolgendo le prove libere ha comunicato via radio al suo team che: “Ho una strana sensazione di bruciore. Non sono sicuro se sia la mia macchina o un’altra“, in seguito ad un controllo svolto dal suo ingegnere è stato detto al pilota che a bruciare non era la sua auto, ma forse quella che si trovava vicino a lui.

In realtà la puzza di bruciato proveniva proprio dal sito petrolifico Aramco, che dal 2020 è partner globale di F1, con marchi a bordo pista, ed è sponsor principale sia del Gran Premio degli Stati Uniti che, da quest’anno, dell’Aston Martin.

Quando i piloti e i team sono stati avvisati dell’accaduto sono subito iniziate delle riunioni tra loro, parte di team principal e i vertici della Federazione Internazionale e sono state annullate tutte le interviste di fine giornata ed i debriefing. A seguito delle lunghe discussioni, iniziate alle ore 22 (2o in Italia) e terminate intorno alle 2, si è deciso di continuare normalmente il programma del weekend. In un primo momento la decisione sembrava unanime. Anche se sono filtrate delle indiscrezioni circa la volontà dei piloti, pare infatti che, almeno tre di loro nutrano forte perplessità sul continuare le loro attività.

Ma la paura sembra essere stata smorzata da una velata minaccia“. Sempre per indiscrezioni, a pesare a favore della continuo delle attività è arrivato un “consiglio” dalle autorità saudite, che hanno fatto intendere che, se un pilota prendesse la decisione di non correre, non riuscirebbe a lasciare il Paese in tempi brevi.

Pare anche che le autorità saudite hanno anche invitato i piloti a non lasciare dichiarazione su quanto stia accadendo fuori dalla pista, a conferma di ciò, sembrano essere ancora annullate tutte le le sessioni media.

Stanno arrivando i primi “segnali di forza“, come quello di Ralf Schumacher, ex pilota e fratello minore di Michael, oggi opinionista della testata televisiva Sky Deutschland. Tramite social, l’ex pilota ha infatti postato una foto di un tabellone partenze di un volo che lo riporterà a Monaco, dicendo anche che, se non ci saranno ritardi potrà anche guardare le FP3.

Fonte foto Ralf Schumacher

Ulteriori aggiornamenti potrebbero arrivare prossimamente.

Articolo redatto in collaborazione con Clara Grasso

Foto di copertina @kymillman