Bonus bollicine: in Italia da 1.000 a 5mila euro per chi preferisce l’acqua frizzante “fatta in casa” – i DETTAGLI

Bonus bollicine: in Italia da 1.000 a 5mila euro per chi preferisce l’acqua frizzante “fatta in casa” – i DETTAGLI

ITALIA – Uno dei nuovi sussidi made in Italy si chiama bonus Bollicine e premia agli italiani che sceglieranno di non utilizzare bottiglie di plastica per consumare acqua frizzante all’interno delle proprie case.

Dall’1 al 28 febbraio, infatti, sarà possibile richiedere il credito d’imposta del 50% delle spese sostenute lo scorso anno per l’acquisto e l’installazione di sistemi di filtraggio, mineralizzazione, raffreddamento e/o addizione di anidride carbonica alimentare all’acqua del rubinetto.

Bonus bollicine, cos’è?

Si tratta di un credito d’imposta del 50% delle spese sostenute tra l’1 gennaio 2021 e il 31 dicembre 2022 per l’acquisto e l’installazione di sistemi di filtraggio, mineralizzazione, raffreddamento e/o addizione di anidride carbonica alimentare dell’acqua. I sistemi considerati dal Bonus sono quelli finalizzati al miglioramento qualitativo delle acque erogate dagli acquedotti, ovviamente per il “consumo umano”.

Il governo ha stanziato in totale 5 milioni di euro per il bonus. L’importo massimo delle spese è di 1.000 euro per ciascun immobile per le persone fisiche, per le attività commerciali o istituzionali, per gli esercenti attività d’impresa, arti e professioni e gli enti non commerciali il limite è fissato a 5mila euro.

Come richiedere il bonus

Come si legge sul sito dell’Agenzia delle Entrate, per poter richiedere il credito d’imposta, l’importo delle spese sostenute deve essere documentato da una fattura elettronica o un documento commerciale in cui sia riportato il codice fiscale del soggetto che richiede il credito.

Inoltre, per i privati e in generale per i soggetti che non sono esercenti attività d’impresa in regime di contabilità ordinaria, il pagamento deve essere effettuato con versamento bancario o postale o con qualsiasi sistema di pagamento diverso dai contanti.

Per quanto riguarda le spese sostenute prima della pubblicazione del provvedimento dell’Agenzia delle entrate sul bonus acqua potabile (che risale al 16 giugno 2021), sono fatti salvi i pagamenti in qualunque modo avvenuti ed è possibile integrare la fattura o il documento commerciale attestante la spesa annotando sui documenti il codice fiscale del soggetto richiedente il credito.

L’ammontare delle spese agevolabili va comunicato all’Agenzia delle Entrate tra l’1 e il 28 febbraio dell’anno successivo al quello di sostenimento del costo. Per farlo si deve inviare l’apposito modello presente sul sito dell’Agenzia tramite il servizio web disponibile nell’area riservata oppure attraverso i canali telematici dell’Agenzia stessa.

Il bonus può infine essere utilizzato in compensazione tramite F24, oppure, per le persone fisiche non esercenti attività d’impresa o lavoro autonomo, anche nella dichiarazione dei redditi riferita all’anno della spesa e in quelle degli anni successivi fino al completo utilizzo del bonus.

Immagine di repertorio