Il sottosegretario Castiglione indagato per turbativa d’asta al Cara di Mineo

Il sottosegretario Castiglione indagato per turbativa d’asta al Cara di Mineo

CATANIA – Non si tratta più di rumor o indiscrezioni. Adesso c’è l’ufficialità di un comunicato della Procura della Repubblica di Catania. Il sottosegretario all’Agricoltura Giuseppe Castiglione è indagato dalla Procura di Catania insieme ad altre cinque persone.

L’esponente del governo Renzi, che è anche deputato nazionale oltre che coordinatore del Nuovo Centro Destra di Alfano in Sicilia, è indagato “nella qualità di soggetto attuatore per la gestione del CARA Mineo”.

L’inchiesta, coordinata dal procuratore Giovanni Salvi e condotta dai sostituti Raffaella Agata Vinciguerra e Marco Bisogni, coinvolge anche Giovanni Ferrera, “nella qualità di direttore generale del Consorzio tra Comuni, Calatino Terra di Accoglienza”; Anna Aloisi “nella qualità di sindaco del Comune di Mineo”; Paolo Ragusa “nella qualità di presidente della Cooperativa Sol Calatino”; Luca Odevaine “nella qualità di consulente del presidente del Consorzio dei Comuni”; Marco Aurelio Sinatra “nella qualità di sindaco del Comune di Vizzini”.

Nel decreto emesso dalla Procura di Catania si fa esplicito riferimento a diversi reati che i sei indagati avrebbero commesso a “Catania e altrove tra il 18 agosto 2011 ed il settembre 2014”. Nello specifico, si indicano i seguenti capi d’imputazione: “art. 81 cpv, 110, 353 c.p., 353 bis c.p perché – con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso (poste in essere tra il 2011 ed il 2014), in concorso tra di loro e nelle rispettive qualità, con collusioni ed altri mezzi fraudolenti (consistiti tra l’altro, nel ricorrere a numerose proroghe del primo contratto di affidamento, nel prevedere una disciplina dei requisiti speciali di partecipazione alle gara del 2014 idonea a consentire l’accesso alla procedura ad evidenza pubblica ad un numero ristrettissimo di operatori economici) – turbavano le gare di appalto per l’affidamento della gestione del Cara di Mineo del 2011, prorogavano reiteratamente l’affidamento e prevedevano condizioni di gara idonee a condizionare la scelta del contraente con riferimento alla gara d’appalto del 2014″.

Giuseppe Castiglione, interpellato dalla redazione di Newsicilia.it già ieri quando si era detto all’oscuro da qualunque inchiesta a suo carico, oggi – in alcune dichiarazioni rilasciate alla stampa – auspica che “si faccia luce nel più breve tempo possibile sulla mia posizione – dice – visto il ruolo istituzionale che ricopro. Eravamo in emergenza e non ho scelto la procedura di emergenza, quindi gli atti sono a disposizione di tutti. Non facevo parte della commissione di gara, e quindi quella gara ha tutti i crismi della legalità e della legittimità'”.

Io – aggiunge – ho invitato tutte le imprese iscritte all’albo, l’ho anticipato con una email, quindi la procedura è di assoluta trasparenza”.