Raffaele Lombardo, concluso il processo per l’ex presidente della Regione Siciliana: sentenza prevista per oggi

Raffaele Lombardo, concluso il processo per l’ex presidente della Regione Siciliana: sentenza prevista per oggi

CATANIA – Si è concluso, con le repliche della difesa e l’intervento del prof. Vincenzo Maiello, il processo, davanti la Corte d’Appello di Catania all’ex presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo, per concorso esterno all’associazione e corruzione elettorale. I giudici si sono ritirati in camera di consiglio. La sentenza è prevista per oggi.

In cinquanta minuti il professore Vincenzo Maiello ha fatto un intervento difensivo monumentale. Adesso attendiamo la sentenza. Alla lettura non ci sarò, parteciperò al funerale di un mio caro amico“, sono queste le parole dell’ex presidente della Regione Siciliana e leader del Mpa, Raffaele Lombardo, in conclusione del processo.

L’inchiesta, che in dieci anni di udienze ha portato a due sentenze “contrastanti” ed a un annullamento con rinvio della Cassazione, si basa su indagini dei carabinieri del Ros di Catania su rapporti tra politica, imprenditori, “colletti bianchi” e Cosa Nostra.

Per l’accusa, l’ex presidente avrebbe favorito clan e ricevuto voti alle regionali del 2008, quando fu eletto governatore. Tutte accuse che Lombardo ha sempre respinto.

La Procura generale, rappresentata in aula dai magistrati Sabrina Gambino e Agata Santonocito, ha chiesto la condanna di Lombardo a sette anni e quattro mesi di reclusione, considerando anche le riduzioni previste dal rito abbreviato con cui il processo è stato celebrato.

Al centro del procedimento i presunti rapporti tra Lombardo con gli esponenti dei clan etnei che l’ex governatore ha sempre negato sostenendo di avere “nuociuto alla mafia come mai nessuno prima di me”, di “non avere incontrato esponenti” delle cosche e di avere “sempre combattuto Cosa nostra“.

Per questo motivo i legali di Lombardo, gli avvocati Maria Licata e il professore Vincenzo Maiello, hanno chiesto l’assoluzione del loro assistito “perché il fatto non sussiste“.

Il procedimento ha anche trattato dei presunti favori elettorali che il clan avrebbe dato a Lombardo nelle regionali del 2008, in cui fu eletto governatore, e a suo fratello Angelo, per cui si sta procedendo separatamente, per le politiche dello stesso anno.

Foto di repertorio