Il Palermo al Massimino mostra il peggio di sé

Il Palermo al Massimino mostra il peggio di sé

PALERMO – Il Palermo ha perso in malo modo il derby con il Catania, dimostrando ingenuità e poco
carattere. La tensione accumulata in attesa della partita più sentita della stagione ha giocato un brutto scherzo a Filippi ed ai giocatori rosanero, che hanno anche concluso la gara in nove.

Il risultato finale di 2 a 0 per gli etnei è dovuto più ai demeriti del Palermo che ai meriti del Catania. Alla squadra di Baldini è bastato giocare in atmosfera derby. Acceso agonismo, voglia di vincere, determinazione e cuore sono state le carte vincenti in un pomeriggio di gloria per Moro e compagni, capaci di annichilire nel primo tempo un Palermo molle e timoroso. E proprio Moro è stato autore delle due reti che hanno determinato il risultato finale, la prima al 24° su rigore, la seconda all’84° a conclusione di un contropiede magistralmente attuato, che aveva trovato la retroguardia rosa impreparata.

Quando nel secondo tempo, con l’innesto di Silipo al posto di Odjer, distratto e impreciso e reo di aver causato il rigore con un ingenuo fallo in area, i rosa hanno finalmente spinto sull’acceleratore, agevolati nel tentativo di rimonta dall’espulsione al 21° di Russini per doppia ammonizione, hanno dimostrato la loro immaturità e mancanza di nervi saldi.

Il primo a cui sono saltati i nervi è stato Almici. L’esterno destro, entrato in campo al 9° della ripresa al posto di Buttaro, nel tentativo di accelerare i tempi di effettuazione di una rimessa laterale, ha pensato bene di recuperare il pallone strattonando il raccattapalle che era rimasto con la sfera in mano per qualche secondo in più. Malgrado le pronte scuse con relativo abbraccio al malcapitato, Almici era incorso nell’eccessiva severità dell’arbitro che non aveva avuto esitazioni nell’estrarre il cartellino rosso. Eravamo al 77° e la raggiunta parità numerica aveva ancora di più galvanizzato i rossazzurri.

La seconda espulsione ha riguardato anche questa volta un subentrato, Luperini entrato anche lui al 9° minuto del secondo tempo al posto di Dall’Oglio, ancora per rosso diretto per un brutto fallo a centrocampo.

Anche Filippi ha contribuito all’infausto pomeriggio trascorso dai tifosi rosanero, cui è stata negata la presenza al Massimino. Ha suscitato perplessità l’iniziale utilizzo di Crivello in difesa al posto di Perrotta e di Accardi sulla fascia destra del centrocampo. Con due mosse si è rivoluzionato un settore che aveva dato ampia prova di solidità nelle recenti partite e si è inserito fuori ruolo un giocatore poco avvezzo alle galoppate ed ai cross.

A ciò si aggiunga la scarsa vena di De Rose e di Dall’Oglio, le paure di Marconi, incapace di contenere lo scatenato Moro, la confusione di Odjer e la frittata è servita. Meno peggio il secondo tempo del primo, con i nuovi entrati, Silipo in testa, che hanno dato più vigore alla manovra. Brunori e Soleri si sono dannati l’anima, ma senza frutto.

Pur con la sconfitta, il Palermo ha mantenuto il secondo posto in classifica per effetto del pareggio del Monopoli in casa contro il Latina, ma è stato affiancato dalla Turris, che in casa ha travolto per 5 a 0 l’ACR Messina. Ha visto, però, aumentare a 8 punti il distacco dal Bari vittorioso contro il Taranto e prossimo avversario al Barbera.