Chi sono le vittime di Ravanusa. Musumeci: “Ora serve il silenzio”, aperta una inchiesta

Chi sono le vittime di Ravanusa. Musumeci: “Ora serve il silenzio”, aperta una inchiesta

RAVANUSA Arrivano le generalità delle vittime della tragedia di Ravanusa. A perdere la vita sono stati Pietro Carmina, Enza Zagarro e Liliana Minacori.

Contrariamente a quanto comunicato in un primo momento dalla Protezione civile, non è stata ancora individuata la quarta vittima. Le sopravvissute sono due donne: Rosa Carmina e Giuseppina Montana. Sei ancora i dispersi.

Per fortuna non ci sono bambini tra le vittime. Lo conferma il sindaco di Ravanusa, Carmelo D’Angelo: “La notizia secondo la quale ci sarebbero stati due minorenni tra le macerie della palazzina crollata è stata smentita“.

Sull’accaduto si esprime anche il governatore della Sicilia Nello Musumeci, che in una conferenza stampa con i soccorritori ha dichiarato: “Quello che è accaduto è una ‘sciagura per la comunità siciliana‘, ora serve il silenzio, per non alimentare interpretazioni destinate a creare confusione e la preghiera, affinché chi manca ancora all’appello possa essere trovato in vita“.

Il governatore ha poi garantito che la Regione ha già dato ampia disponibilità per sistemare ove necessario gli sfollati: “Non faremo mancare la nostra presenza – ha concluso il presidente – e cercheremo di ridurre al minimo i disagi per i cittadini“.

Le indagini della Procura

Intanto la Procura di Agrigento indaga per disastro colposo e omicidio colposo. Dopo il ritrovamento dei primi tre corpi e nella speranza di trovare ancora in vita gli altri sei dispersi, prende vita l’inchiesta della magistratura sull’esplosione di Ravanusa, che ha buttato giù quattro palazzine.

Il procuratore Luigi Patronaggio è sul luogo dell’esplosione. “Faremo una mappatura attenta dei luoghi: partiamo da una fuga di metano, ma non escludiamo alcuna pista“, ha dichiarato Patronaggio dopo un primo incontro in Comune con i soccorritori, ribadendo di aver aperto un fascicolo d’inchiesta per disastro e omicidio colposo. La Procura ha già nominato un consulente tecnico e nelle prossime ore i magistrati e gli investigatori faranno un nuovo sopralluogo con i vigili del fuoco. “Al momento c’è un’area di 10mila metri quadrati sotto sequestro, quella interessata dall’esplosione. Non è escluso – ha aggiunto Patronaggioche dopo il nuovo sopralluogo possa essere più estesa“.