“Second hand”, la tendenza che piace alla generazione Z

“Second hand”, la tendenza che piace alla generazione Z

ITALIA – Le festività natalizie si avvicinano e la corsa ai regali non si arresterà neanche quest’anno, nonostante l’emergenza Coronavirus continui ad aleggiare pesantemente sulla qualità della nostra vita. Se la corsa ad accaparrarsi i prodotti in promozione tipica del “Black Friday”, vede ancora un numero di persone accorrere fisicamente negli “store”, è altrettanto vero, che l’e -commerce ormai da tempo è divenuta negli anni più di un’alternativa.

I principali marketplace (siti web o piattaforme on line in cui avviene lo scambio o la compravendita di prodotti) di livello internazionale offrono spesso svariate opportunità d’acquisto, a condizioni decisamente più vantaggiose sia in termini di prezzo che logistiche rispetto al classico negozio fisico. Un esempio che ha, di fatto, monopolizzato il mercato on line è il colosso di Jeff Bezos, vero e proprio punto di riferimento per tutti i generi di consumatori.

L’ultima novità per quanto concerne il mondo dell’e-commerce è l’avvento del cosiddetto “Second hand”, letteralmente seconda mano. Si tratta della vendita di articoli di seconda mano quindi già usati ed appartenenti a diversi settori. Si spazia dal settore fashion e moda all’oggettistica, dalla tecnologia ad articoli più datati, ma facile preda per i collezionisti, insomma tutto quello che magari terminata una moda e l’utilizzo che ne abbiamo fatto, piuttosto che buttarlo si decide di venderlo o meglio riciclarlo, a qualcun altro che ne è in cerca.

Molte sono le aziende che hanno deciso di perseguire la “Vision” della sostenibilità ambientale, dove il riutilizzo o il riciclo del prodotto sono diventati i valori guida non solo per i grandi colossi, ma anche per attività che trovano terreno fertile nello shopping on line tramite app.

Il target di riferimento per quanto concerne il “Second hand” sono soprattutto i giovanissimi (la cosiddetta Generazione Z di età compresa tra i 18 e i 24 anni) a ritenere che i brand più famosi dovrebbero offrire sulle loro piattaforme la possibilità di poter acquistare capi di seconda mano per tutelare l’ambiente e avere un impatto sociale positivo. Le imprese ad oggi, non possono non considerare i valori ai quali i consumatori sono più legati, tra cui la salvaguardia del pianeta, anche attraverso il riciclo dei capi di abbigliamento.

Da Amazon a Decatlhon, dalla multinazionale svedese nell’ambito dell’arredamento Ikea, alla più recente Vinted, passando per Zalando che, in linea con l’impegno a favore della sostenibilità, ha realizzato dei packaging privi di plastica e con carta riciclata per gli articoli appartenenti alla categoria “Second hand“.

In vista dei regali di Natale, questa tendenza potrebbe crescere ulteriormente. La vendita di prodotti usati potrebbe essere per molti l’occasione di puntare al risparmio e una scelta a favore della sostenibilità ambientale.

Fonte foto Wikimedia