Catania, AL chiede chiarimenti sul progetto di recupero dell’anfiteatro

Catania, AL chiede chiarimenti sul progetto di recupero dell’anfiteatro

CATANIA – L’anfiteatro romano di Catania è tornato nuovamente agli onori della cronaca dopo il servizio del Tg2 che ha mostrato le meraviglie etnee.

Purtroppo. però, l’anfiteatro è aperto solo parzialmente e già lo scorso anno alcuni componenti del gruppo Alternativa Libera avevano segnalato il rischio di collasso del monumento.

“Infatti i palazzi settecenteschi e ottocenteschi – spiega la nota di Alternativa Libera – delle abitazioni limitrofe non hanno un allacciamento alla rete fognaria, pertanto i reflui altamente acidi che riversano nel monumento hanno completamente intriso le pareti murarie dal punto da rendere il loro assetto in implosione. Inoltre, le acque bianche di innaffio del giardino di Villa Cerami, con il loro peso, hanno affossato il secondo ingresso dell’anfiteatro, staccando alcune parti del monumento”.

La Soprintendenza ha poi organizzato un tavolo tecnico per rispondere alle criticità più impellenti e venne stanziata una somma per intervenire sull’impalcatura che sorregge le antiche scuderie di Villa Cerami, oggi sede del dipartimento dell’università di Catania.

“Di certo però – prosegue la nota – l’intervento non doveva e non poteva limitarsi a questo se si considerano le conseguenze che un potenziale collasso del monumento provocherebbe: il crollo dell’anfiteatro di Piazza Stesicoro, oltre a farci perdere un’importantissima testimonianza del nostro patrimonio archeologico, metterebbe a repentaglio la vita degli abitanti che risiedono nei palazzi che affondano le fondamenta proprio nell’area archeologica in questione”.

Inoltre gli esponenti di AL, tra cui Debora Borgese (referente regionale), ricordano che il Museo Regionale Interdisciplinare di Catania ha presentato un progetto di riqualificazione che non è risultato idoneo per il PO FESR 2014/2020.

Da qui l’esigenza di conoscerne il contenuto per comprendere le ragioni che hanno portato l’Assessorato dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana a non inserirlo tra le priorità strategiche regionali visto l’enorme potenziale che ne deriverebbe per il settore turistico, per le opportunità di lavoro, e non da meno per la riqualificazione del centro storico catanese a cui ne seguirebbe la messa in sicurezza stessa dei suoi abitanti.

Per questo motivo Aris Prodani – deputato nazionale di Al e segretario della commissione attività produttive, commercio e turismo – lo scorso 26 maggio ha inoltrato la richiesta di accesso agli atti al Dipartimento Regionale dei Beni Culturali e dell’identità siciliana.

Lo scopo della richiesta è quello di conoscere le ragioni per cui il progetto del Museo Regionale Interdisciplinare sia risultato non idoneo. Una non idoneità che penalizza il patrimonio archeologico etneo specie alla luce delle criticità strutturali del monumento.