Si “traveste” da dipendente Dusty e abbandona i rifiuti per strada: incastrato dalle telecamere

Si “traveste” da dipendente Dusty e abbandona i rifiuti per strada: incastrato dalle telecamere

CATANIA – Dusty ha sporto denuncia al Comando dei carabinieri contro l’uomo che è stato filmato mentre abbandonava rifiuti ingombranti, in via Cristoforo Colombo a Catania, indossando illecitamente una felpa brandizzata con il logo dell’azienda. Non si tratta infatti di un dipendente Dusty.

Il video, apparso sui social network e realizzato da un utente, riprende il finto dipendente Dusty mentre scarica abusivamente da un’auto utilitaria due grossi infissi sul ciglio stradale, accanto ai contenitori di prossimità per la raccolta dei rifiuti.

Il filmato è stato segnalato formalmente alla nostra società dall’assessore comunale all’Ambiente avvocato Andrea Barresi.

Inoltre, il direttore dell’Unità Territoriale di Catania Fabrizio Patania ha riconosciuto nell’uomo del video la stessa persona che, in data 15 novembre 2021, sostava di fronte al civico 42-48 di viale della Libertà sempre indossando illecitamente la divisa di servizio Dusty.

Alla legittima richiesta di sfilarsi di dosso la felpa aziendale un ragazzo è uscito dal negozio e con fare minaccioso ha invitato il direttore Patania ad allontanarsi assicurando che l’uomo non avrebbe mai più indossato la felpa.

Cogliamo l’occasione – afferma l’amministratore di Dusty Rossella Pezzino de Geronimo per ribadire quanto sia fondamentale la collaborazione dei cittadini virtuosi nella lotta concreta ai ladri di bellezza. Ringraziamo l’autore del video e ci auguriamo che la sua iniziativa non sia un fenomeno isolato ma possa essere d’esempio ad altri utenti, affinché, con smartphone e fotocamera in mano, possano aiutare le autorità ad identificare e denunciare pubblicamente chi deturpa in modo così indegno la nostra bella città.

Diffidiamo chiunque non sia un nostro dipendente ad indossare il vestiario brandizzato, in primo luogo perché ciò costituisce reato, e in secondo luogo perché non possiamo permettere che vengano gettate ombre sul nostro operato che da oltre 40 anni ci contraddistingue per il suo spessore etico. Attendiamo fiduciosi l’evolversi delle indagini da parte degli inquirenti, poiché è giusto che chi sbaglia paghi“, conclude.