Maltempo in Sicilia e Calabria, forti danni alle infrastrutture: il Ponte sullo Stretto avrebbe retto?

Maltempo in Sicilia e Calabria, forti danni alle infrastrutture: il Ponte sullo Stretto avrebbe retto?

MESSINA – Dopo il nubifragio che ieri si è abbattuto sulla Sicilia orientale e sulla Calabria si contano i danni e si guarda con allerta ai prossimi giorni in cui sono previste “raffiche di burrasca forte o tempesta, forti mareggiate e precipitazioni, prevalentemente temporalesche, con rovesci di forte intensità e grandinate”, come riferito da Franco Colombo, tenente colonnello del Servizio meteorologico dell’Aereonautica militare.

A Catania pioggia, grandine e un vento a 119 Km/h. Strade allagate, tetti divelti e diverse strutture pubbliche ed impianti sportivi danneggiati.

Le precipitazioni maggiori, con valori record di oltre 400 millimetri di pioggia registrati nelle 24 ore, hanno investito soprattutto la fascia costiera orientale tra Catania e Messina dove forti venti orientali incanalati dall’Etna e dai monti peloritani hanno trasformato in piogge torrenziali il vapore acqueo prelevato dallo Stretto di Messina.

Lo stesso Colombo afferma che “Non si tratta di un vero e proprio Medicane, ovvero di un Mediterranean Hurricane, ma di un ciclone mediterraneo differente sia per estensione geografica che per fenomenologia associata“.

PONTESULLOSTRETTO.ORG

Se nello stretto ci fosse stato il ponte cosa sarebbe accaduto?

È proprio questo ciò che si è domandato l’Ing. Sandro Cicero, fondatore di pontesullostretto.org ed ideatore della Maratona dello Stretto di Messina, evento sportivo che vuole essere volano inclusivo in grado di unire il paese sulla scia delle tante vittorie sportive italiane che hanno caratterizzato quest’anno. Una Maratona che, al pari di quella di New York, parte da un ponte e che va oltre i confini territoriali per dimostrate la capacità del Ponte sullo Stretto di Messina di generare valore sociale, economico e culturale.

Lo ha chiesto al Prof. Enzo Siviero, ingegnere, architetto, rettore dell’Università eCampus, esperto di fama internazionale di progettazione di “Ponti e grandi strutture” a cui ha dedicato gran parte della sua carriera, direttore della rivista “Galileo”, componente del Comitato scientifico della “Ponte sullo Stretto di Messina SpA”, società dal 1981 al 2013 incaricata della progettazione e dell’appalto del Ponte sullo Stretto di Messina, ed infine sostenitore dell’iniziativa pontesullostretto.org.

Alla domanda dell’Ing. Cicero: “Come reagirebbe il ponte del progetto definitivo alla forza dei mutamenti climatici in atto nel mediterraneo ed ai Medicanes (MEDIterranean HurriCANES)?”. La risposta del Prof. Siviero è stata tanto pronta quanto chiara: “Nessun problema. Il Ponte è dimensionato per velocità del vento “normali” di oltre 150 Km/h ed eccezionali di oltre 200 Km/h”.

Lo stesso Prof. Siviero ha più volte ribadito che “Chi afferma che vento e terremoti possono essere un rischio lo dice o perchè è in malafede o perchè non è informato. Il progetto è stato approvato e c’è la certezza che possa sopportare raffiche di vento potenti e notevoli scosse di terremoto. Il rischio di chiuderlo per motivi atmosferici potrà capitare massimo 3/4 volte l’anno, e solo per un paio d’ore. Per quanto riguarda le scosse sismiche, è stato appurato che resisterebbe anche ad una magnitudo di 8.5 della scala Richter“.

Prof. Enzo Siviero

Ing. Sandro Cicero

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Mettiamoci in moto per velocizzare al massimo i tempi di realizzazione del ponte. Pontesullostretto.org ci proietta su un ponte, quello sullo stretto di Messina, che virtualmente esiste già e che non può più attendere per la sua realizzazione.