Covid, i vaccinati non contagiano come i non vaccinati: lo studio

Covid, i vaccinati non contagiano come i non vaccinati: lo studio

MONDO – Arrivano nuovi aggiornamenti sul fronte Covid dove emergono nuovi studi a livello mondiale. A tal proposito, l’ultimo arriva direttamente dall’Università di Oxford.

L’ultimo approfondimento si concentra, in particolar modo, sulla possibilità che i vaccinati potrebbero non contagiare come i non vaccinati anche in presenza della stessa carica virale. Il tutto è contenuto all’interno di un pezzo, reso noto lo scorso 29 settembre, denominato in italiano “L’impatto della vaccinazione SARS-CoV-2 sulla trasmissione delle varianti Alpha e Delta”.

Ecco quanto viene affrontato all’interno dell’articolo. Riportiamo di seguito il testo integrale tradotto dall’inglese all’italiano:La vaccinazione ha ridotto la trasmissione di SARS-CoV-2 da individui infetti nonostante la vaccinazione, potenzialmente riducendo la carica virale. Sebbene la vaccinazione riduca ancora il rischio di infezione, cariche virali simili in individui vaccinati e non vaccinati infetti da Delta mettono in dubbio quanto la vaccinazione prevenga la trasmissione successiva”.

“La vaccinazione riduce la trasmissione del Delta, ma di meno rispetto alla variante Alpha. L’impatto della vaccinazione è diminuito nel tempo. Fattori diversi dalla carica virale misurata tramite PCR sono importanti nella riduzione della trasmissione associata al vaccino. Le vaccinazioni di richiamo possono aiutare a controllare la trasmissione e prevenire le infezioni”.

Per quanto concerne il metodo usato, nello stesso testo si legge: “Abbiamo eseguito uno studio di coorte osservazionale retrospettivo sui contatti di casi indice infetti da SARS-CoV-2 utilizzando i dati dei test di contatto dall’Inghilterra. Abbiamo utilizzato la regressione logistica multivariabile per studiare l’impatto del caso indice e della vaccinazione di contatto sulla trasmissione e come questo varia con le varianti Alpha e Delta (classificate utilizzando il rilevamento del gene S/tendenze del calendario) e il tempo trascorso dalla seconda vaccinazione”.

Tuttavia sembrerebbe ancora trattarsi di osservazioni preliminari, non ancora confermate ufficialmente.

Immagine di repertorio