Catania, presidio di solidarietà con Mimmo Lucano: ex sindaco di Riace condannato a oltre 17 anni di carcere

Catania, presidio di solidarietà con Mimmo Lucano: ex sindaco di Riace condannato a oltre 17 anni di carcere

CATANIA – Nei pressi della Prefettura a Catania si è svolto sabato pomeriggio un partecipato presidio di solidarietà con Mimmo Lucano, l’ex sindaco di Riace condannato a oltre 17 anni di carcere perché il suo “modello Riace” dell’accoglienza è stato considerato frutto di pratiche delinquenziali.

Al presidio, indetto da Spazi Sociali Catania, la presenza attiva di tante organizzazioni (ed individualità): Rifondazione Comunista, Potere al Popolo, Circolo Città Futura Catania, Movimento Universitario Autorganizzato, PCI, Fronte della Gioventù Comunista, LPS, USB, Sinistra Anticapitalista, COBAS, PCL, Comunità Resistente Piazzetta, PMLI, ASIA USB Catania.

Tantissimi gli interventi fra i quali quello di Mimmo Cosentino, segretario regionale di Rifondazione Comunista, che, dopo aver contestualizzato il “modello Riace”, ha denunciato il ruolo che il centro-sinistra, in modo particolare il Pd, ha svolto nella criminalizzazione di Lucano e che sta svolgendo adesso nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori stando al governo con la Lega. Damiano Cucè (Potere al Popolo) ha evidenziato che quello che sta accadendo a Mimmo Lucano non è un caso limite, che “c’è un attacco contro tutto, tutte e tutti coloro che contrastano il sistema dei padroni”.

Orazio Vasta di ASIA USB ha denunciato “quella legalità attraverso la quale lo stato italiano e i suoi governi attuano ingiustizie e repressioni. Legalità che gode, dentro e fuori il parlamento, del sostegno delle destre e del Pd e dei suoi alleati, con la complicità di CGIL CISL UIL. In nome della legalità i tribunali sfrattano con l’intervento della polizia famiglie che non hanno nessun reddito. La stessa legalità che permette i licenziamenti e permette alla polizia di caricare e manganellare le lavoratrici e i lavoratori che lottano a mani nude per il proprio posto di lavoro”.

Salvatore Darrigo (Partito Comunista dei Lavoratori) ha denunciato la macelleria sociale in corso e “l’importanza dello sciopero generale indetto dal sindacalismo di base per l’11 ottobre”. Sesto Schembri (PMLI) ha sittolineato che “la condanna di Lucano non è una sorpresa. Rientra nella normalità del sistema borghese che non è riformabile”.

Ancora altri interventi: dell’insegnante Giorgia Gisti’, di Ludovica Intelisano (Spazi Sociali), di Elena Anna Majorana (Sinistra Anticapitalista), di Luca Bruno (Movimento Universitario Autorganizzato) , di Micio Stimoli (ANPI), di una studentessa del collettivo LPS e di altre e altri Presenti al presidio. Ha chiuso la manifestazione Fabrizio Cappuccio ( Spazi Sociali), che ha, attraverso la condanna subita da Lucano, tracciato il confine sottile che esiste fra la legge dello stato e chi è a volte costretto ad infrangerla per sopravvivere o per difendere o affermare i diritti propri e quelli degli altri.