Sicilia, aumentano le denunce di infortunio sul lavoro da Covid-19: il report Inail

Sicilia, aumentano le denunce di infortunio sul lavoro da Covid-19: il report Inail

SICILIA – Nel monitoraggio che va da gennaio 2020 al 31 agosto 2021 riguardante le denunce di infortunio sul lavoro da Covid-19 pervenute all’Inail, si evidenzia un totale di +5.719 in Sicilia, di cui +42 con esito mortale.

Rispetto alla data di rilevazione del 30 giugno, le denunce di infortunio sul lavoro da Covid-19 sono aumentate di 292 casi (+5,4%, superiore all’incremento nazionale pari a +1,7%), di cui 183 avvenuti ad agosto e 67 a luglio, i restanti casi sono riconducibili ai mesi precedenti.

L’aumento in termini relativi ha riguardato tutte le province ma più intensamente quelle di Caltanissetta, Agrigento e Siracusa. La distribuzione dei contagi per genere evidenzia che la quota maschile è superiore a quella femminile, in controtendenza rispetto al dato medio nazionale.

L’analisi nella Regione evidenzia che le 5.719 denunce pervenute da inizio pandemia sono per il 68,2% afferenti al 2020 e per il 31,8% ai primi otto mesi del 2021. In linea con quanto osservato a livello nazionale, otre la metà dei casi si concentra nell’ultimo trimestre del 2020. Il 2021 è caratterizzato da un andamento tendenzialmente decrescente, ma con aumenti tra marzo e aprile e luglio-agosto.

Gli eventi mortali sono aumentati di 5 casi, 1 decesso ad agosto, 1 a luglio, 2 ad aprile e il restante caso a dicembre 2020; dei 42 casi complessivi, 23 si riferiscono al 2020 e 19 al 2021.

Le professioni

  • tra i tecnici della salute il 90,1% sono infermieri, il 2,3% fisioterapisti e il 2,1% tecnici sanitari di radiologia;
  • tra i medici oltre il 50% sono medici generici, internisti, cardiologi e anestesisti-rianimatori;
  • tra il personale non qualificato nei servizi di istruzione e sanitari, per 3/4 ausiliari ospedalieri;
  • tra le professioni qualificate nei servizi sanitari e sociali, tutti operatori socio sanitari;
  • tra i conduttori di veicoli, conducenti di ambulanze in nove casi su dieci;
  • tra gli impiegati, prevalentemente amministrativi;
  • tra le professioni qualificate nei servizi personali, soprattutto operatori socioassistenziali;
  • tra il personale non qualificato nei servizi di pulizia di uffici, alberghi, navi, ristoranti, ecc., prevalentemente pulitori di locali e interni;
  • tra le professioni qualificate nei servizi di sicurezza e vigilanza soprattutto guardie giurate, seguite dai vigili urbani.

Ecco il link per leggere il report completo Inail.

Fonte foto Inail