PALERMO – “Si chiamava Giuseppe Siino. Aveva 48 anni. Figlio di Sicilia, palermitano, è morto di lavoro in Toscana. In Italia è in corso una strage che impone risposte concrete. Non lacrime di coccodrillo o la solita, cinica, ipocrisia del giorno dopo“.
Lo dichiarano i segretari generali di Uil e Uil Sicilia Pierpaolo Bombardieri e Claudio Barone, che hanno appreso della tragedia sul lavoro alla “Alma” di Campi Bisenzio (Firenze) mentre si trovavano a Mazara del Vallo per un convegno promosso dalla Uila.
Bombardieri e Barone aggiungono: “Ci uniamo alla famiglia di Giuseppe Siino, come a tutti gli orfani e le vedove di questa mattanza indegna di un Paese civile, nella richiesta di giustizia e verità su quanto accaduto. Dalla Sicilia, la terra di cui era originaria la vittima, ribadiamo l’urgenza della nostra campagna #Zero morti sul lavoro e confermiamo che per la Uil questa è la lotta della vita. Dobbiamo farla per tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori, quelli di oggi e quelli che verranno“.
Nelle scorse settimane, Barone aveva lanciato un appello-denuncia sollecitando alla Regione un potenziamento degli organici negli Ispettorati del Lavoro in Sicilia: “Senza controlli – aveva fra l’altro affermato – le norme non possono funzionare. Chi continua, di fatto, a non fare nulla ha la responsabilità morale di questi morti“.
Fonte foto: Facebook – Giuseppe Siino