Carceri in Sicilia, telefonini nascosti in frigo: blitz nelle celle, guai per i detenuti per foto sui social

Carceri in Sicilia, telefonini nascosti in frigo: blitz nelle celle, guai per i detenuti per foto sui social

SICILIA – È di ieri la notizia di quanto accaduto in una delle carceri presenti in Sicilia, ed esattamente a Barcellona Pozzo di Gotto (Messina). A raccontarlo, tramite una nota stampa, la Fs-Cosp.

Nello specifico sarebbe stato ritrovato un telefonino nascosto abilmente nel vano frigo, dove vi erano conservati salumi e alimenti di alcuni detenuti. Quest’ultimi, attraverso i cellulari, pare divulghino foto e video che poi vengono postati sui social e a cui, fino a ieri, non si era mai riusciti a dare una spiegazione né un autore.

Grazie all’intervento professionale e mirato, attraverso una disposta perquisizione generale del reparto, nella mattinata di ieri gli agenti della Polizia penitenziaria hanno scoperto un apparecchio cellulare ben funzionante all’interno di un frigorifero collocato dall’amministrazione penitenziaria per la custodia e la conservazione di alimenti di loro proprietà.

La notizia è rimasta segregata per ovvie motivazioni di riservatezza.

Il coordinamento sindacale penitenziario comparto sicurezza e difesa Polizia penitenziaria e Polizia di Stato interviene nuovamente su quanto di più incredibile sarebbe accaduto ieri mattina nel carcere ex opg di Barcellona, oggi casa circondariale.

Si auspica che vengano adottati seri provvedimenti, oltre che disciplinari anche penali, a carico dei disturbatori telefonici e video che invadono regolamenti e regole penitenziarie interne sull’introduzione e l’utilizzo di materiale non consentito; veri e propri disturbatori della quiete pubblica detentiva, azioni criminali di vandalismo mediatico attuate a dispregio del codice deontologico detentivo e di restrizione imposte dalla legge penitenziaria“.

La segreteria generale nazionale, con a capo Domenico Mastrulli e la segreteria del delegato nazionale della Sicilia, guidata da Lillo Letterio Italiano, nel confermare le precedenti dichiarazioni stampa, “esprimono vicinanza al personale tutto di Barcellona per come sta affrontando una continua fioccante emergenza senza fine e senza alcun rinforzo di cui si sperava nelle assegnazioni recenti mai arrivate o, parzialmente destinate rispetto alle esigenze reali del carcere, criticità che persistono ma che non frenano la lunga mano della legge e della sicurezza nei penitenziari nonostante siamo sotto di 18.000 agenti di Polizia penitenziaria; solo a Barcellona servirebbero 80 unità e in Sicilia almeno 1.000 unità in più“.

Immagine di repertorio