Storia delle macchinette da bar, origine e sviluppi

Storia delle macchinette da bar, origine e sviluppi

Sarebbe bello poter sapere tutto di tutte le cose, perché esistono, chi le ha create, il motivo per cui si chiamano in un certo modo e la loro storia. Su una cosa, però, possiamo dare una mano noi, presentando le origini e gli sviluppi di un passatempo abbastanza conosciuto: la slot machine. Per guardare meglio al passato, però, può essere utile anche sbirciare il futuro, magari dando un’occhiata a una lista di slot nuove gratis digitali che si può trovare in rete e che ci permette di comprendere fino a che punto la tecnologia ha fatto evolvere un gioco piuttosto datato, dato che ha più di un secolo di vita, e se davvero esistano differenze con quelle tradizionali che si possono trovare, ad esempio, in un bar. Certo, ci sono giochi anche più anziani a livello anagrafico, ma la storia delle slot machine vale la pena di essere raccontata.

Origine delle slot machine: dalla macchina di Stittman e Pit alla Liberty Bell

Il fatto che il nome del gioco sia di origine inglese ci fa subito capire che le slot machine sono nate in un paese in cui quella anglofona è la lingua madre. La prima antenata delle macchinette, infatti, venne perfezionata da una coppia di ingegneri di Brooklyn: Pitt e Stittman. Siamo all’inizio degli anni Novanta dell’Ottocento e i due personaggi diedero vita a una macchina composta da 5 rulli con 50 simboli ciascuno, rappresentanti altrettante carte da poker. Se la combinazione uscita sulla linea centrale corrispondeva a un punto del gioco di carte, il giocatore poteva vincere qualcosa a livello di bevande o sigarette. Idea che venne ripresa e resa più efficace nella sua semplicità non molto lontano da Brooklyn. Per la precisione nella città di San Francisco. Qui viveva un meccanico emigrato dalla Germania, sua terra d’origine, di nome Charles Fey, il quale ebbe un’idea per far sì che i clienti presenti nella propria officina e in attesa del completamento delle riparazioni potessero trascorrere il tempo non standosene con le mani in mano. Fey mise a punto quella che si può davvero definire come la prima slot al mondo, anche perché basata su premi in denaro, e la chiamò Liberty Bell. Si trattava di una macchinetta molto semplice, con pochi simboli e tre rulli, azionabili tramite l’abbassamento di una leva posizionata alla destra del giocatore. Una volta inserita la moneta, il cliente dell’officina poteva giocare, nella speranza che sulla linea centrale apparissero le tre campanelle, che diedero il nome al gioco.

La storia delle slot machine: dalla Liberty Bell alla Mill Liberty Bell

Il successo fu subito importante per l’invenzione di Charles Fey, tanto che la Liberty Bell iniziò ad essere riprodotta su scala industriale. Ma a pochi mesi dal 1910, un certo Herbert Mill decise di rivedere il progetto della macchina, riuscendo ad implementare e migliorare l’aspetto meccanico del prodotto, cosa che gli permise anche di aggiungere altri simboli alla nuova slot, una decina circa per ogni rullo. Da qui nacque la nuova Mill Liberty Bell, che concettualmente rispecchiava il prodotto di Fey, ma era molto più avanzata tecnologicamente.

La slot machine sbarca a Las Vegas

Da quel momento, le slot machine iniziarono a diffondersi anche in alcuni locali destinati al gioco, fino ad arrivare nei casinò di Las Vegas. Qui, inizialmente, ebbero il compito di intrattenere i visitatori che, magari, non volevano cimentarsi in una partita a carte o alla roulette per un qualsivoglia motivo, mentre la semplicità d’uso delle slot permetteva loro di passare il tempo nelle stanze dei locali. Anche le donne iniziarono a giocare alle macchinette da bar, dato che accompagnavano compagni e mariti nei casinò ma non si sedevano praticamente mai al tavolo verde con loro.

Anni 70-80, l’invenzione delle prime slot machine digitali

Con il passare degli anni, la tecnologia ha iniziato a prendere il sopravvento su molti settori della nostra vita, gioco compreso. Questo permise di passare dalle prime slot machine totalmente analogiche, a quelle più evolute, con rulli digitali e pulsanti per manovrarla, al posto della leva laterale. Così nacquero a cavallo degli anni 70 e 80 del Novecento le prime videoslot, mentre le macchinette più vecchie vennero aggiornate parzialmente grazie all’introduzione di alcuni software, che ne rendevano più casuale il risultato.

Storia delle slot machine in Italia

Le prime slot machine in Italia iniziarono ad arrivare con l’influenza della cultura americana negli anni centrali del 1900. Specialmente nel periodo compreso tra gli anni 50 e 60, quando le macchinette si potevano trovare solo nei casinò legali del Bel Paese. Negli anni 90, invece, la diffusione si fece capillare, fino al successo del nuovo millennio, tanto che lo Stivale nel 2014 era secondo in Europa per spesa pro capite nel gioco, ma ancora oggi è primo nella classifica delle nazioni europee per numero di macchinette presenti sul territorio rispetto a quello degli abitanti. Questo perché le diverse leggi in merito alla legalizzazione del gioco d’azzardo, hanno permesso anche ad esercenti di bar e sale giochi di inserire al proprio interno slot machine legali, ovviamente previo rispetto di alcune norme governative.

Internet e l’avvento delle slot virtuali

La storia delle slot machine giunge ai giorni nostri, quando, con l’avvento di internet e delle applicazioni per dispositivi mobile e PC, si è arrivati alle macchinette virtuali, quelle, cioè, giocabili senza averne fisicamente una di fronte. Queste, però, sono piuttosto fedeli a quelle tradizionali, sia nelle regole di gioco che nei simboli che appaiono al loro interno. L’unica differenza riguarda la possibilità per gli sviluppatori di variarne i temi con maggiore facilità e frequenza, in quanto si tratta di software al 100%.