Ferragosto come Capodanno, dal bacio al serpente al falò: riti scaramantici e propiziatori più particolari

Ferragosto come Capodanno, dal bacio al serpente al falò: riti scaramantici e propiziatori più particolari

ITALIA – Ferragosto è una festa che affonda le radici nei secoli, che ha mutato la sua veste nel corso del tempo ma che è rimasta pressoché identica dal punto di vista delle tradizioni e dei riti scaramantici. Un po’ come Capodanno, anche il 15 agosto è il momento giusto per

Sulla scia del “Non è vero, ma ci credo“, negli anni, si sono elaborate delle idee divertenti – a tratti stravaganti – per concludere al meglio l’estate, in attesa del rientro post-vacanze.

Agosto, infatti, è da sempre il mese dedicato al riposo, mentre settembre è quello più “triste” perché dopo lo stop estivo si rientra a pieno regime. Scopriamo, quindi, tutti i riti più insoliti e maggiormente praticati. Un po’ di fortuna, in fondo, non guasta mai.

Accendere un falò

Il 15 agosto rappresenta il momento in cui l’estate si avvia alla fine ed è proprio il fuoco a raffigurare la purificazione e la voglia di rigenerarsi.

Alla vigilia si accendono, non a caso, grandi falò che hanno lo scopo di scacciare le forze maligne, ritardando l’arrivo della nuova stagione e dunque il freddo dell’inverno. Se non potete accendere il fuoco, provate almeno con una candela.

Fare un bagno a mare

Importante, però, è anche l’acqua: ecco perché i falò si organizzano in spiaggia. Correlato a ciò, c’è anche il bagno di mezzanotte che, oltre a rappresentare un diversivo e un divertimento, ha un valore propiziatorio: si pensa che possa difendere dalla sfortuna. Inoltre, sarebbe un modo per chiedere di portare pioggia dopo la siccità e il caldo estivo.

In Irlanda, proprio in occasione della Festa dell’Assunzione, è classico fare un bagno perché si crede che ciò aiuti ad avere meno problemi di salute.

Bagno a mare di notte

Baciare un serpente

Nell’Isola di Cefalonia, a Marcopoulos, a Ferragosto i pellegrini si recano nella chiesa della Madonna dei Serpenti per accarezzare e baciare i serpenti perché si dice che porti fortuna.

Si tratta di un’usanza antichissima che ricorda quel giorno in cui le monache, per sfuggire ai turchi, chiesero alla Madonna di essere trasformate proprio in bisce.

Pregare Vega e Altair

Ferragosto, però, può essere il giorno perfetto anche per trovare l’amore, magari quello vero che genera un legame indissolubile e duraturo. Come fare?

Secondo la tradizione cinese, proprio intorno alla metà del mese cade il Quixi festival, che richiama un mito di 2.600 anni fa che narra l’amore tra due giovani: la tessitrice Zhinü (simbolizzata dalla stella Vega) e il bovaro Niulang (simbolizzato dalla stella Altair).

I due rimasero sempre separati dal Fiume d’Argento (che simboleggia la Via Lattea). Solo il settimo giorno del settimo mese lunare, finalmente, quando uno stormo di gazze formò una sorta di ponte, riuscirono a congiungersi e giurarsi amore eterno. Pregare, quindi, il 15 agosto Vega e Altair, rivolgendosi ai due amanti, scrivendo un bigliettino (da bruciare successivamente), è considerato un rito per trovare la propria anima gemella, la metà della mela, il filo rosso del destino. Tentar non nuoce!

Dare una mancia

Risale ai tempi dei Romani la tradizione di dare – a Ferragosto – una mancia ai contadini in segno di buon auspicio e prosperità economica.

Durante il Rinascimento, sotto lo Stato Pontificio, addirittura, divenne obbligatorio e fino all’inizio del XX secolo rimase in vigore per poi scemare quasi del tutto.

Mai una dipendenza

Attenzione, però, a non creare una sorta di “dipendenza” dalle superstizioni, che devono essere prese come un gioco, ma nulla più. Ricordiamo sempre che le redini della nostra vita le abbiamo soltanto noi.

Secondo gli psicologi, infatti, la fortuna nasce dai nostri pensieri. Si tratta di una manifestazione di virtù quasi invisibili, che si ottiene eliminando ciò che non ci fa stare bene, ciò che letteralmente ci “ammazza”.

Per una qualità migliore della nostra vita, quindi, partiamo da noi stessi. Indubbiamente, poi, dare “una mano alla fortuna” non guasta mai… ma a una condizione: che non diventi una “malattia”, ma sempre e solo uno svago, un tentativo di attrarre energie positive.

Immagini di repertorio