San Lorenzo, dalle “lacrime” allo spettacolo delle stelle cadenti

San Lorenzo, dalle “lacrime” allo spettacolo delle stelle cadenti

ITALIA – Tradizionalmente, il 10 agosto la Chiesa cattolica commemora il martirio e la morte di San Lorenzo. Quella stessa data, però, è diventata importante nella cultura popolare anche perché gli appassionati di stelle cadenti attendono di osservare uno spettacolo che si ripete solo per poche notti.

La speranza di chi ha un desiderio di esprimere si riaccende di anno in anno e, anche per un solo attimo, la magia si diffonde ovunque. Una stella cadente è uno spettacolo incredibile, ma anche la possibilità di affidare al corpo celeste un sogno ancora irrealizzato, come vuole la tradizione.

Proprio la coincidenza temporale tra la festività religiosa e il fenomeno astronomico del passaggio delle Perseidi suscita costantemente l’interesse verso San Lorenzo.

San Lorenzo, la storia del martire

Considerato il santo protettore di cuochi, librai e bibliotecari, diaconi, pasticcieri, pompieri, rosticcieri e lavoratori del vetro, San Lorenzo fu una delle tante vittime delle persecuzioni contro i primi cristiani. Morì il 10 agosto 258. Al tempo al comando dell’Impero Romano c’era Valeriano, considerato uno dei più spietati nel suo progetto di repressione della religione cristiana.

Della sua vita si sa molto poco: sembra sia nato nella Spagna romana (Hispania) e che sia stato eletto arcidiacono da papa Sisto II circa un anno prima della sua morte da martire. Secondo la tradizione, sarebbe morto in seguito a un atroce martirio su una graticola messa sul fuoco.

Oggi la graticola è l’emblema di San Lorenzo, rievocata in diverse rappresentazioni del martire (visive o letterarie). Inoltre, San Lorenzo è patrono di diverse località (in Sicilia: Aidone, in provincia di Enna; Malfa, in provincia di Messina e Sant’Agata Li Battiati in provincia di Catania).

Tra cultura popolare e scienza: il fenomeno delle “stelle cadenti”

La popolarità di San Lorenzo, però, non è legata tanto alla storia religiosa quanto alle cosiddette “stelle cadenti” che si possono osservare nello stesso periodo in cui si celebra la festa del santo (generalmente tra il 10 e il 12/13 agosto la visibilità è migliore, specialmente in aree poco inquinate).

Le famose “stelle cadenti”, in realtà, sarebbero l’effetto del passaggio dello sciame di meteoriti delle Perseidi. Le piccole meteore non sono visibili soltanto ad agosto, ma anche a luglio: tuttavia, la tradizione di riunirsi con gli amici per osservarle ed esprimere i desideri è legata quasi esclusivamente alla notte di San Lorenzo.

A volte si tende perfino a collegare l’evento scientifico e quello religioso, affidando alle “stelle cadenti” il nome poetico di “lacrime di San Lorenzo“. Come se quelle stelle ricordassero al mondo il dolore, la sofferenza, il sacrificio… Oggi come ieri.

Conclusione

E delle suggestive “lacrime di San Lorenzo” parlava anche il celebre poeta Giovanni Pascoli nella sua “X Agosto“. Lì si parla di dolore, di perdita e di un male che domina la Terra. E se questo è un aspetto che può suscitare curiosità e far riflettere, specialmente con i tempi non proprio felici che corrono, la notte di San Lorenzo è anche il momento in cui si manifesta il bisogno di osservare uno spettacolo che non ha eguali, di lasciar parlare la natura ed esprimere in silenzio un desiderio che “arde” dentro nella speranza di vederlo realizzato.

Foto di Achim Kleist da Pixabay