Covid, così Ariele è morta a 11 anni. “Non siamo no-vax”, la disperazione della madre Linda e l’appello a vaccinarsi

Covid, così Ariele è morta a 11 anni. “Non siamo no-vax”, la disperazione della madre Linda e l’appello a vaccinarsi

PALERMO – Ariele, 11 anni appena – non ancora compiuti – una rara malattia metabolica e il Covid, che se l’è portata via in soli 16 giorni.

Sono i colleghi di La Repubblica ad intervistare, in esclusiva, la madre Linda, che soltanto un’ora prima del decesso della sua bambina – insieme al marito – era andata a farle visita. L’ultima volta che ha visto Ariele, nel reparto di Terapia Intensiva dell’ospedale dei bambini Di Cristina di Palermo, e poi il suo cuore ha cessato di battere.

La ricostruzione della vicenda

La variante Delta era arrivata in famiglia portata dalla figlia maggiore, 16enne, di ritorno da un viaggio d’istruzione. Una crociera a cui la madre dice non voleva andasse ma che, viste le rassicurazioni sulla sicurezza e il via libera del Governo nazionale ai viaggi, alla fine ha partecipato.

Ariele era stata ricoverata nel nosocomio palermitano l’11 luglio scorso, e pochi giorni dopo la notizia, il presidente della Regione Siciliana aveva diffuso delle dichiarazioni in cui sottolineava come i familiari della piccola fossero dei no-vax. A poche ore dalla tragedia, però, è la stessa madre a puntare i piedi e a spiegare, col cuore a pezzi e il dolore in corpo, che le cose stanno diversamente.

Non siamo no-vax come ci ha definiti il presidente della Regione Nello Musumeci. È vero, abbiamo aspettato. Prima per le notizie contraddittorie sui rischi del vaccino, poi perché Ariele era stata male. Ma ci stavamo organizzando per farlo“.

Hanno temporeggiato, atteso, e il tempo – beffardo come il destino avverso della vita – ha avuto la meglio. Il Covid, anche questa volta, distrugge una famiglia e vince la battaglia di una piccola guerriera.

La crociera e l’arrivo in casa della variante Delta

La sorella di Ariela partecipa a una crociera organizzata dalla scuola che frequenta, il viaggio dura dal 30 giugno al 7 luglio. È proprio la 16enne la prima a contagiarsi. “All’inizio non volevamo che partecipasse, perché non aveva ancora fatto la prima dose di vaccino, ma ci siamo lasciati convincere dal fatto che il governo italiano aveva riaperto tutto e autorizzato i viaggi. Ancora poco o nulla si sapeva della variante Delta. I ragazzi non sono mai scesi dalla nave e ci avevano assicurato la massima attenzione alla sicurezza“, continua a raccontare la madre.

Prima di imbarcarsi, la figlia maggiore sarebbe stata sottoposta al tampone, mentre al rientro a Palermo, nessuno screening sarebbe stato effettuato sulla ragazza. “Se avessero fatto il test come ci avevano assicurato, sarebbe risultata positiva e non sarebbe tornata a casa“.

Due giorni dopo il rientro, però, la ragazza inizia a manifestare i primi sintomi sospetti. Subito tutta la famiglia si è sottoposta a tampone che ha dato esito positivo per Ariele e le altre figlie. Negativi i genitori.

È l’11 luglio quando Ariele accusa una crisi respiratoria, scatta la corsa in ospedale e viene intubata. Trascorrono 16 giorni e la piccola, proprio ieri, vola via.

L’appello disperato della madre

Chi ti mette al mondo ti ama prima di conoscerti, nonostante tutto e sopra ogni cosa. Così Linda, mamma disperata che ha perso un pezzo del suo cuore per sempre, lancia un appello: “Dovete dire alla gente di andare a vaccinarsi e salvare i bambini fragili che non possono farlo“.

Fonte foto Davidealgeri.com