“Libreria Urzì”, la Catania di Tuccio che non c’è più

“Libreria Urzì”, la Catania di Tuccio che non c’è più

CATANIA – Arriva dal collega Orazio Vasta una nota stampa che copiamo e incolliamo di seguito, in merito all’anniversario della morte di Tuccio Urzì.

La Libreria Urzì, sita in via Etnea a due passi dall’incrocio ‘co viali’, è uno dei simboli indelebili della Catania che non c’è più, di quella Catania che si tramanda attraverso le tradizioni sane di questa città che per tante e tanti catanesi è una vera e propria patria.

In questa patria, la Liberia Urzì occupava un ruolo significativo che andava oltre la vendita dei libri. Infatti, spesso si trasformava in un prolungamento del campo di volley, perché Salvatore, o meglio Tuccio Urzì, il titolare della libreria, era un rinomato pallavolista e con i suoi compagni di squadra spesso amalgamava le tematiche pallavoliste con l’incantevole ed unico mondo della libreria. Ma era una sorta di luogo magico la Liberia Urzì. Infatti, erano frequenti e amichevoli le visite in libreria di personaggi come Ignazio Buttitta, Lucio Sciacca, Renato Guttuso e Pippo Fava.

Comunque, quello che aveva contribuito a rendere la Libreria Urzì un punto d’incontro e non solo per sportivi, e rendere Tuccio un personaggio stimato e amato, era la profonda umanità di quest’uomo di 1,87 d’altezza. Quest’uomo, che ho avuto la fortuna di frequentare ma nel periodo più  sfortunato e doloroso della sua esistenza, moriva esattamente 2 anni fa, il 13 luglio 2019, dopo mesi e mesi di atroci sofferenze – alimentate anche da presunta malasanità – trascorsi fra l’ospedale Cannizzaro, il Garibaldi ‘vecchio’, l’ospedale di Acireale, l’ospedale di Giarre e, infine, il decesso all’ospedale di Militello Val di Catania, in cui c’era arrivato perché non c’era una Terapia Intensiva più  vicina all’ospedale di Giarre. E non eravamo in periodo di pandemia“.