Catania, parcheggio scambiatore Narciso. Lo Schiavo (Fast Confsal): “Presentato esposto alla Corte dei Conti”

Catania, parcheggio scambiatore Narciso. Lo Schiavo (Fast Confsal): “Presentato esposto alla Corte dei Conti”

CATANIA – È stato trasmesso venerdì scorso – come già anticipato dal sindacato Fast Confsal – alla Procura regionale della Corte dei Conti, un esposto che dal 2004 ad oggi riassume 17 anni di un travagliato e tortuoso iter burocratico, riguardante la concessione in uso al Comune di Catania dell’area della sede ferroviaria della Gestione Ferrovia Circumetnea, relativa alla tratta urbana di Corso delle Province e viale Ionio, compresa tra piazza Lincoln e piazza Galatea, frutto della convenzione sottoscritta a giugno 2004 fra il Direttore Generale pro tempore di F.C E. e il sindaco pro tempore del Comune di Catania.

Secondo quanto esposto dal sindacato, a fronte dell’avvenuta convenzione, il Comune di Catania avrebbe dovuto concedere a titolo gratuito all’Ente del Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture, l’area compresa tra via Narciso e via Proserpina, destinata dal Piano Urbano Parcheggi a parcheggio scambiatore ed area attrezzata oltre alle funzioni di parcheggio scambiatore della mobilità pubblica-privata ad area di ammasso per la Protezione civile, terminal per gli autobus della FCE.

Giovanni Lo Schiavo, firmatario dell’esposto, nella qualità di dirigente Fast Confsal, stigmatizza i punti salienti di come, a suo dire, in questi lunghi anni si sarebbero sviluppati i fatti. “Purtroppo ho avuto modo di assistere a questa controversa e bizzarra storia come lavoratore di Circumetnea e dal punto di vista sindacale, infatti, già nel 2006, manifestai in Commissione Lavori Pubblici del Comune di Catania talune mie perplessità, in considerazione del fatto che a distanza di oltre due anni FCE non avesse ricevuto ancora nulla in cambio, rispetto a quanto pattuito con la Convenzione del 2004.

Una vicenda paradossale e surreale che ancora oggi non vede una soluzione definitiva – spiega Lo Schiavo -, non a caso Circumetnea ad aprile del 2019 ha presentato istanza di ammissione alla massa passiva, alla Commissione Straordinaria di Liquidazione del Comune di Catania, per un credito vantato nei confronti dello stesso Comune dell’importo complessivo di 7.065.318,17 euro, di cui capitale pari a 5.674.679,62 euro ed interessi al 31 dicembre 2018 pari a 1.390.638,55 euro“.

E ancora: “Troppi punti oscuri sulla vicenda, malgrado gli attori principali succedutesi nel tempo (sindaci del Comune di Catania e Direttori Generali di Circumetnea) si siano prodigati a sbrogliare l’intricata matassa, dato che le procedure espropriative dell’area compresa via Narciso e via Proserpina non andarono a buon fine, in quanto, gli atti del procedimento di esproprio furono annullati dal Giudice amministrativo, cioè dal T.A.R. Sicilia – Sezione di Catania, con la sentenza n. 944 del 10 giugno 2003 (un anno prima della stipula della convenzione del 2004) e l’appello del Comune fu dichiarato inammissibile per tardività con decisione n. 761 del 2005 del C.G.A.R.S.

In buona sostanza: una sorta di ‘patto leonino’ che ha visto e continua a vedere soccombente la Ferrovia Circumetnea.

A questo punto, il Comune, impossibilitato a concedere le aree in questione, fra le diverse opzioni prospettò a Circumetnea, in alternativa, la gestione del parcheggio scambiatore di ‘Fontanarossa (aprile 2007), e dieci anni dopo, la concessione in uso di una parte del parcheggio scambiatore di Nesima (marzo 2018), ma nulla di concreto avvenne.

Clicca qui per visionare la planimetria dell’area in questione presente sul sito del Comune etneo.

Ma vi è di più: non si è a conoscenza di come sia andata a finire la ‘richiesta di attivazione giudiziaria’ che Circumetnea nel gennaio del 2013 avanzò tramite l’Avvocatura dello Stato di Catania per ottenere la restituzione delle aree concesse in uso al Comune di Catania con la convenzione dell’11 giugno 2004 e il riconoscimento dei danni subiti“.

Per tutti questi motivi ed altre considerazioni ancora, venerdì scorso è stato presentato esposto alla Corte dei Conti, affinché vengano accertati e individuali comportamenti e/o omissioni che hanno arrecato danni all’Erario a causa della mancata utilizzazione per fini pubblici dell’aria destinata a parcheggio scambiatore.