Assenteismo, accusata di utilizzare i permessi di studio per andare dalla parrucchiera: scagionata vigilessa

Assenteismo, accusata di utilizzare i permessi di studio per andare dalla parrucchiera: scagionata vigilessa

MILAZZO – La piaga dell’assenteismo è tornata a far parlare di sé in Sicilia, con gli ultimi fatti di cronaca riguardanti i cosiddetti furbetti del cartellino beccati dalla Guardia di Finanza di Palermo nella giornata di ieri, 9 luglio. Secondo le risultanze investigative, in più di 3 mesi sono state dichiarate 2.500 ore di servizio ma in realtà mai realizzate. Una situazione che fa indignare, ancor più dato che il reato è commesso da dipendenti pubblici, che concorrono a fare funzionare i complessi ingranaggi del Comune per il quale prestano servizio e che magari hanno ottenuto il posto di lavoro a discapito di persone che, al contrario di questi “furbetti”, avrebbero svolto il loro lavoro diligentemente e senza sotterfugi.

Ovviamente, però, ogni accusa mossa deve portare con sé delle prove. Nel caso sopracitato diversi video ritraevano gli assenteisti intenti a fare jogging durante l’orario di lavoro. Nel 2016 però, a Milazzo, in provincia di Messina, una controversia legale stava rischiando di rovinare la carriera a una vigilessa del corpo della polizia municipale.

Fortunatamente, tale controversia si sarebbe conclusa a favore del vice comandante della polizia municipale, Pinella Italiano, accusata nel luglio del 2016 dal comandante della polizia locale, Giuseppina Puleo, di avere utilizzato i permessi di studio per recarsi dal parrucchiere.

Il giudice del lavoro del Tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto ha, infatti, condannato, con sentenza passata in giudicato, il Comune di Milazzo, annullando la sanzione disciplinare della sospensione di due mesi dal lavoro con privazione della retribuzione.

L’ufficiale, subito dopo il procedimento intentato dalla sua comandante davanti all’Ufficio Procedimenti disciplinari del Comune mamertino, aveva presentato a sua discolpa i video collegamenti online con l’Università di Messina per dimostrare che in orario di lavoro legittimamente seguiva i corsi da remoto dell’Ateneo. Tali collegamenti, però, non erano stati inizialmente ritenutiidonei” dalla commissione.

Pinella Italiano, laureata in Scienze Politiche e Giurisprudenza è molto conosciuta in città, ma anche in ambito nazionale, per aver rivestito numerosi incarichi di prestigio e funzioni dirigenziali in associazioni di categoria.

Immagine di repertorio