Mafia in Sicilia, chi sono le cinque organizzazione mafiose finite nel mirino dell’operazione Gordio – Le INTERCETTAZIONI VIDEO

Mafia in Sicilia, chi sono le cinque organizzazione mafiose finite nel mirino dell’operazione Gordio – Le INTERCETTAZIONI VIDEO

PALERMO – Nuovi dettagli emergono dall’operazione odierna denominata Gordioe che ha visto 85 indagati finire nel mirino della Direzione Distrettuale Antimafia. I soggetti sono ritenuti a vario titolo responsabili dei delitti di associazione mafiosa, concorso esterno in associazione mafiosa, associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, reati in materia di armi, droga, estorsione e corruzione. Il Comando Provinciale dei carabinieri di Palermo ha operato contestualmente nelle province di Palermo, Trapani, Latina, Napoli, Roma e Nuoro dando esecuzione a 70 dei provvedimenti cautelari complessivi.

Le attività – avviate d’iniziativa dalla Compagnia di Partinico nel novembre 2017 in seguito all’analisi delle possibili cointeressenze criminali tra Ottavio Lo Cricchio, imprenditore partinicese attivo nel settore vinicolo, e Michele Vitale (53 anni), esponente della famiglia Vitale intesi “Fardazza”, storicamente egemone in seno al mandamento mafioso – si sono sviluppate per due anni in sinergia col Nucleo Investigativo del Gruppo di Monreale le cui attività sono state avviate nel febbraio 2018.

La ricostruzione degli assetti criminali ha permesso inoltre di rilevare gravi indizi di colpevolezza nei confronti, tra gli altri, di 3 membri della storica famiglia Vitale: Giuseppa Vitale intesa “Giusy” (in passato reggente del mandamento e poi collaboratrice di giustizia, attualmente non sottoposta al programma di protezione), la sorella Antonina Vitale ed il figlio di quest’ultima Michele Casarrubia.

La ricostruzione dei fatti che segue è fondata sui gravi indizi di colpevolezza prospettati dalla D.D.A.- Sezione territoriale di Palermo e ritenuti dal G.I.P..

Le cinque organizzazioni finalizzate al traffico di stupefacenti

Le indaginiche non hanno beneficiato del contributo delle dichiarazioni di alcun collaboratore di giustizia – hanno permesso di esplorare le dinamiche criminali in atto nel mandamento mafioso di Partinico, documentando l’operatività di 5 associazioni finalizzate al traffico ed alla produzione di stupefacenti capeggiate da personaggi già condannati per associazione mafiosa ovvero fortemente contigui a Cosa Nostra.

Gruppo promosso e diretto da Michele Vitale (53 anni)

  • 19 destinatari di provvedimento cautelare di cui 4 (Michele Vitale, Ottavio Lo Cricchio, Giuseppe Lombardo, Pietro Virga) a cura dell’Arma dei carabinieri.

Gruppo promosso e diretto da Michele Casarrubia e dalla madre Antonina Vitale

  • 7 destinatari di provvedimento cautelare: Michele Casarrubia, Antonina Vitale, Leonardo Casarrubia (coniuge di Antonina Vitale), Tiziana Vaccaro (coniuge di Michele Casarrubia), Claudio Bommarito, Roberta La Fata (compagna di Michele Casarrubia) e Vincenzo Palumbo;

Gruppo promosso e diretto da Nicola Lombardo e Nunzio Cassarà

  • 7 destinatari di provvedimento cautelare: Nicola Lombardo, Nunzio Cassarà, Calogero Sicola, Roberto Lunetto, Ignazio La Fata, Filippo Vitale, Vincenzo Ferreri;

Gruppo promosso e diretto dai fratelli Maurizio e Antonino Primavera

  • 6 destinatari di provvedimento cautelare: Maurizio Primavera, Antonino Primavera,
    Federico Daniel Purpura, Giuseppe Imperiale, Biagio Imperiale e Simone Purpura.

Gruppo promosso e diretto dai fratelli Gioacchino e Raffaele Guida, nonché da Massimo Ferrara e Angelo Cucinella

  • 18 destinatari di provvedimento cautelare: Gioacchino Guida, Raffaele Guida, Massimo Ferrara, Angelo Cucinella, Maria Guida (sorella di Gioacchino e Raffaele), Salvatore Coppola (45 anni), Savio Coppola (fratello di Salvatore), Margherita Parisi (madre di Gioacchino Guida), Roberta Pettinato (compagna di Gioacchino Guida), Filippo D’Arrigo, Fabio Giacalone, Edoardo La Mattina, Marco Marcenò, Salvatore Primavera (fratello di Maurizio ed Antonino), Rosario Stallone, Vincenzo Messina, Gianvito Inghilleri, Riccardo Biagio Sanzone.

Le immagini video con le intercettazioni