Cura dell’Alzheimer, focus sul nuovo farmaco Aducanumab. I dati sull’andamento della malattia

Cura dell’Alzheimer, focus sul nuovo farmaco Aducanumab. I dati sull’andamento della malattia

SICILIA – Grandi novità nel campo della medicina dove si assiste all’arrivo di un nuovo farmaco approvato per la cura contro l’Alzheimer. Ma di cosa si tratta e qual è la situazione in Italia circa il rapporto di casi di Alzheimer?

Aducanumab/Aduhelm, di che farmaco si tratta?

Si chiama Aducanumab il medicinale che, lo scorso 7 giugno, ha ricevuto l’approvazione da parte della FDA (Food and Drug Administration) negli Stati Uniti.

Quello dell’Aduhelm, più comunemente noto con il termine generico di Aducanumab, è un trattamento che si aspetterebbe da circa 18 anni e che potrebbe agire sulla malattia neurodegenerativa, come? Aducanumab punterebbe sulla riduzione delle proteine beta-miloidi, più in particolare sulle placche amiloidi: sarebbero proprio queste ultime, per via dei loro accumuli, a essere considerate le responsabili del morbo.

FDA, le dichiarazioni sull’Aducanumab

Come si legge nel sito ufficiale dell’FDA americana (Food and Drug Administration), l’Alzheimer, intanto, è “malattia debilitante che colpisce 6,2 milioni di americani”. Aduhelm è stato approvato tramite il percorso di approvazione accelerato in ragione del fatto che si tratta di un farmaco che può essere usato per “una malattia grave o pericolosa per la vita che fornisce un significativo vantaggio terapeutico rispetto ai trattamenti esistenti”.

A detta di Patrizia Cavazzoni, direttore del Centro per la valutazione e la ricerca sui farmaci della FDA, “questa opzione di trattamento è la prima terapia a colpire e influenzare il processo patologico sottostante dell’Alzheimer”. Si tratta del “primo nuovo trattamento approvato per l’Alzheimer dal 2003 ed è la prima terapia che mira alla fisiopatologia fondamentale della malattia“.

Le sperimentazioni

Continuando a leggere, l’FDA spiega che ci sono stati tre studi separati (“dose-range in doppio cieco, randomizzati, controllati con placebo”) che hanno coinvolto in totale 3.482 pazienti.

Per quanto concerne i benefici, ci sarebbero delle contraddizioni poiché, da un lato, “i pazienti che hanno ricevuto il trattamento hanno avuto una significativa riduzione dose e tempo-dipendente della placca amiloide-beta”, mentre “i pazienti nel braccio di controllo degli studi non hanno avuto riduzione della placca amiloide-beta”.

Questi risultati hanno portato all’approvazione accelerata del farmaco.

Gli effetti collaterali

Come sottolinea FDA l’Aducanumab, tra gli effetti collaterali più comuni, potrebbe provocare “ARIA (anomalie di imaging correlate all’amiloide), mal di testa, caduta, diarrea e confusione/delirio/stato mentale alterato/disorientamento”. Nonostante l’approvazione accelerata, è stato richiesto all’azienda produttrice del farmaco, la Biogen, di avviare una nuova fase di sperimentazione proprio per testare i benefici dell’Aduhelm che, se non si riuscisse a verificare, potrebbe portare al ritiro dell’approvazione.

Alzheimer, i dati più recenti

Stando a quanto riportato dall’Istat, l’Alzheimer risulta insieme alla Demenza al settimo posto (dopo tumori, Covid, cardiopatie ischemiche, altre malattie circolatorie, malattie cerebrovascolari e cardiopatie ipertensive) su 13 posizioni come principali cause di morte tra marzo e aprile del 2020.

Fonte foto: Istat

Nello specifico, demenza e Alzheimer hanno provocato nei due mesi in questione 2.736 decessi (il 6% del totale) con aumento riscontrato in maniera più forte al Nord e più nello specifico a Nord-ovest della nazione. Un incremento importante dell’Alzheimer tra le cause di morte è stato riscontrato anche specificatamente nei soggetti sopra i 65 anni sia negli uomini che nelle donne.

Anche nelle strutture residenziali e socio-assistenziali sarebbe stato rilevato un picco nel 2020 tra demenze, Alzheimer (+132%) e polmoniti.

Alzheimer, i dati del passato in Sicilia e nel resto d’Italia

Stando ai dati resi noti dall’Istat, “in media 7 persone di oltre 69 anni ogni 10mila abitanti, nel biennio 2014-2015, fa ricorso alle cure ospedaliere per malattie di Alzheimer e di Parkinson, con una evidente
variabilità territoriale”.

Nei due anni in questione, in Sicilia, è stato dimesso dagli ospedali l’8,4% della popolazione maschile e l’8,1% di quella femminile per un totale dell’8,2% di dimissioni. Sempre nello stesso periodo è stato osservato che il tasso di crescita della mortalità nell’isola ha superato il 40%, di cui solo l’Alzheimer ha rappresentato il 50,8%.

Fonte foto Istat

Ma è stato riscontrato nello stesso biennio anche un alto tasso di persone ospedalizzate, specie anziane. L’Istat riscontra il 42,7% di decessi ogni 10mila residenti della stessa fascia di età e il 27,3% di persone che fanno ricorso alle cure ospedaliere ogni 10mila abitanti.

Inquadrano il tutto maniera generica, sotto il profilo nazionale, sempre nel 2014-2015 la Sardegna ha rappresentato un caso di studio, In quest’ultima, fenomeni come la demenza, l’Alzheimer e il Parkinson, avrebbero fatto registrare i tassi di mortalità più elevati rispetto al resto d’Italia, sempre a detta dell’Istat (dal 2005 al 2015 “il tasso generale ha fatto registrare nel decennio un +47,3%, quello specifico un +56,2%. Fenomeni comunque risultati in “sensibile aumento” in tutto il Bel paese.

Al resoconto dei casi di Alzheimer in Italia e alla novità dell’approvazione dell’Aducanumab sopra riportati, seguirà prossimamente un approfondimento con un esperto.

Fonte foto: Tumisu, Pixabay.com